Ulisse
Infiniti mari
dove poetano le sirene,
e sui porti
in tempesta,
implacabili predatori
sfidano onde
sul perdermi
in catartiche assenze
da queste spiagge,
inquiete,
deserte e primordiali,
stuprate
da tempeste ed eoni
che costanti rimangono...
ma io aspetto,
solitario e immobile
sopra isole lontane
intriso
di anima nera
che m'infiamma,
il sapore del sale
ed il tuo miele
mi mancano...
il calore,
l'ardire le labbra
e giacere sui prati;
senza una rotta
e con gli dei avversi
affronto il mio inferno
e non lo so
se più mai
conoscerò
il tuo viso pulito.
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