La mia condizione
Non voglio condividere la mia sacra esistenza
con i vostri lindi visi imberbi e sorridenti;
ne tanto meno con i vestiti artisticamente abbinati.
Vorrei essere una Cinciallegra
che, contenta, amabilmente canta
al di sopra della vostra miseria.
Non sapete di essere incatenati
alle lercie leggi della moda;
allo spasmodico obbligo di apparire;
alla becera esigenza di essere esteticamente
superbi.
Non potete assaporare il dolce gusto
della vasta varietà della Natura
legittima madre lucente e severa
che non avete mai conosciuto e apprezzato.
Purtroppo, nonostante l'apparenza
sono come voi;
la civiltà dei grattacieli
e del tubo catodico è anche la mia.
Ma io, a differenza vostra, conosco
la salvifica e splendente via d'uscita.
Ho tra le mani il mistico antidoto
che mi garantirà la salvezza.
Composta martedì 1 gennaio 1918
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