Porcara
Vuoi per mola, per faccia ed andatura,
per volgarità d'animo e costumanza,
per trivialità di far la sua pastura*
da porcara, dei porci ha stessa usanza.
Il puzzo che sprigiona è come puzzola,
più di vipera ha dente avvelenato;
subdolo insetto al pari di tignola
cui l'operare il male è gusto innato.
Di cattiveria pregno il suo giaciglio,
tutt'intorno l'aria puzza del Maligno
e manco l'incenso dato a gran sparpaglio
riesce a profumar quel volto arcigno.
Spregevole più di Circe per tranelli
ch'avea, però, un corpo snello e bello
e tramutava in porci questi e quelli
onde tenere Ulisse nel suo ostello.
A differenza ha vita orripilante,
maestra nel ferire esseri in norma,
nessun per essa mai fu spasimante
mancante essa di modi, d'arte e forma.
Se maggiore uso dello specchio avesse,
se riuscisse a contemplarsi dentro,
se sol di coscienza a conoscenza fosse
vedrebbe la lordura cui sguazza al centro.
D'umano parmi sì, ch'abbia qualcosa:
é un grave atteggiamento a lavandaia;
no! Per la categoria è offesa a iosa
in quanto oggetto dell'immondezzaio.
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