L'augurio
Per quanto la vita è dono divino
Pur tuttavia cosparsa è di periglio,
trova nel corso guai e scompiglio
e spesso è trafitta da pungente spino.
Colpa spesso del crudel destino,
A volte anche per umano sbaglio
che non capisce quando dare taglio
E spesso la linea varca del confino.
Non sia la bellezza, indi, d'affanno
Né la sincerità mai sia d'inciampo
E non sia di vita il percorso invano.
Sia la sincerità immenso campo
Ove esistenza scorra sempre a piano
E la bellezza non ti sia d'inganno
Quest'oggi per volere del Somm'Iddio
Varchi la soglia degl'anni diciotto,
l'augurio che ti fò: Varca i centotto
in salute, pace e nel timor di Dio
Godi l'amore e il patern'affetto
E al bisogno sii al materno petto,
allato l'amore dei vetusti nonni
senza sdegnare quello dei bisnonni.
Sii serena nei pur certi affanni
E nei travagli che la vita dona
Ch'essa, giammai, a nessun condona
Pene, sospiri e puranco inganni.
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