L'asilo
Quante volte passando in vicinanza
Nel cuore s'appressava la speranza
Di riveder quel loco * a vecchia usanza
E di Dio invocavo, così, l'onnipossenza
Avanzando, però, nel mio andare
Cominciava a scemar il lucernare **
E l'alma ritornava a rabbuiare
Mentre lo core prendeva a lacrimare.
Iva il pensiero al Nobile Fondatore ***
Uomo d'ingegno, grande facitore
Che con l'ausilio di fratelli e Suore
Da sacerdote è insigne costruttore.
Tanti furono, invero, uomini rei
Che piacque imitar Sansone e i filistei
Così lo sacrificio del grand'Uomo
Sfalda e tramuta in lacrimoso fumo.
Però l'Onnipotente Dio che mai delude
Le preci nostre in Suo Seno racchiude
E giungere fa da lontano loco
Suora Giovanna a attizzar lo foco.
Innesca perspicacia e perseveranza
E con l'aiuto della Provvidenza
Riacquista l'uso di quel loco andato
E lo ridona a noi bello e lustrato.
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