CXXXVIII
Pria che Diana s'involi all'umano
Occhio e ancora pria che la campana
Doni primo tocco serenità spartana,
Mentre lo sole innesca suo volano,
Trepidante acché porte spalancano,
Nella speme che l'amata non rintana
s'attenda ai piè d'antica fontana
Giovane d'amor sperso in pantano.
Lunga l'attesa, quanto mai snervante,
Pare che tempo perso abbia suo corso
e d'orologio guasto sia quadrante.
Ah! Comparisse caro sembiante
e a mie pene essere di soccorso
e, in un sussurro, dire: Spasimante.
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