Scritta da: Emmanuel Devan

Alla Ragazza di Santiago

Sul tuo viso
di sole e salsedine
porti l'eco lontana
del tuo Paese.

Di fuoco, di ghiaccio,
di poeti, di eroi.

Se potessi,
per pochi istanti,
confondermi con l'Oceano,
sovrano danzante
dei tuoi freddi inverni,
potrei coglierti
nel lungo abbraccio
di un'onda.

Forse eterno ormai,
perché tu vinta.

Nel vento delle scogliere,
morrebbe poi
l'impeto mio placato.

E se tu stessi riposando
sulla spiaggia solitaria,
solleverei ali stanche
di vecchi albatri
per venirti a cercare,
mentre il libeccio
accarezza lascivo,
poi sferza,
il collo nudo.

Mentre cerchi di capire
cos'è che
muove il mare,
perché mai non riposa.

Come gazza ingorda
nell'orbita iridata,
coglierei
per sempre,
segreto inviolato,
i tesori sommersi
nella verde luce
del tuo sguardo.

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