Il lento andare indietro
Dal giorno dell'ultima sconfitta
ho il cuore fisso al chiodo.
Mi basta che batta
per il campare quotidiano,
il battere d'amore non glielo lascio fare.
Il cervello e lì all'ammasso
assieme a tutto il vecchio
che ho portato giù dalla soffitta,
la spazzatura di una vita.
Con le mani ruberei
se trovassi qualcosa da rubare,
ma quando ci provo
c'è sempre qualcuno che mi ha preceduto.
Con le mani pregherei,
ma sono stato sconsigliato,
meglio usarle per applaudire,
mi hanno detto
quelli che sanno "come si fa a vivere".
Intanto le mie le gambe,
corrono,
chissà se per inseguire o per scappare.
Ormai non so più neppure dove sono,
ma ho letto su un cartello
che questo posto
qualcuno l'ha chiamato italia.
Composta sabato 26 maggio 2012
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