A letto
Prima la notte.
Attendo.
Non respiro e guardo.
Fremo.
Vedo.
Tremo.
La vedo.
In me succede...
succede che il cuore sovrasta il ritmo della musica.
Amo le sue parole dette all'ombra della notte
sussurrate, non del tutto svelate.
Labbra mi si avvicinano
esprimono desideri
che sono anche i miei.
Lanciano preghiere
spesso inascoltate.
Ironizzano tutto con stupore calcolato.
Io le fisso dolci, ubriache, "anestetizzate".
Si è vero non ho ceduto.
Perché rimasto sospeso in quel tempo
imprigionato nella sua magia
impresso nei suoi occhi.
Non volevo finisse.
Non lo credevo possibile.
Invece
Io la voglio guardare
Voglio quegli occhi spietati
Neri
Voglio lei.
Voglio te.
Io le tocco la mano
la penso mia
la stringo.
Mi fermo.
Io non esisto.
Esiste quell'unione.
Surreale estasi.
Stringo il suo corpo, lei
L'anima dice mia, mia, mia
Lei è mia
Ma è un attimo
Imprendibile e sfuggente
Lei, credo sia il mondo
Non il mio né di altri... solo il mondo
La sua dimensione è il sogno
e ieri mi è successo di viverlo per pochi istanti
È una fantasia ricorrente
che non si esaurisce né si realizza mai
La sua bellezza è questa.
Però se permetti io ti voglio.
Fatti trovare per una sera, un giorno, per un anno o un secolo...
Fatti vedere e questa volta rimanimi accanto.
Io penso di averne davvero bisogno.
Come posso darti una melodia se spargi note e fuggi via.
Rimango impietrito
congeli in me ogni speranza d'amore.
Dammi la primavera ed io ti darò l'estate.
Ed ora mi sveglio... è giorno
non sei niente e nessuna
Sei tutta la mia notte.
E poi viene il buio.
Composta venerdì 12 giugno 1998
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