Una voce irriconoscibile
eppure è lei
i miei occhi guardano i suoi
vuoti
rapiti da quel momento estatico di passione
non vedo altro
solo quegli sguardi che accompagnano la musica e con essa i miei pensieri
i miei sogni con lei
lei dunque
che mi scava dentro
lentamente
invisibile
silente
si nasconde in me
ma quegli occhi...
si quegli occhi
e quella voce di magia
la fanno riaffiorare continuamente
sospesa in me...
che fare... scappare, non dire, non sentire né vedere...
ma quegli occhi
quella voce
tornano, ritornano
mi seguono fin dentro l'anima
aprano squarci di desiderio, dubbi, ritrosie e ripensamenti
rimango in disparte, di pietra
ma è tardi, troppo tardi
come lava scorre dentro di me
bruciandomi
senza sapere, senza capire forse senza volere
lei si scansa
schernisce la sua opera
io non posso reagire
annullo le mie difese
l'orgoglio si fotte
reagisco, mi compatisco
distruggo la sua immagine
ma ricado, affondo, sprofondo...
in quella voce
in quegli occhi
che mi vedono
mi sentono
muti, incoscienti, irreali
come sempre è l'amore
che provo per donne solamente immaginate.
Composta mercoledì 19 febbraio 1997
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