Un sorso
e chiudo gli occhi
a pomeriggi passati veloci
come gruppi di topi,
affamati e selvatici
lungo la gola di un corpo assente.
Un sorso
abrasivo e fugace
fitto come la nebbia delle partenze,
senza respiro e senza sangue
all'interno di un solo organo
che esplode e si perde in lacrime.
Un altro sorso
caldo come uno scorcio di sole
che trascina e scioglie i contorni
di un mondo intoccabile e invisibile,
ricco di stelle, costellazioni
e tanti specchi distrutti per terra.
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