Era così, ne ero certa,
sapevo che dietro quella porta
c'era tutta la mia forza.
Non bastava aprirla,
ci ho provato tante volte,
perché poi come una molla
si richiudeva di scatto
e rimaneva bloccata per giorni interi.
Non potevo nemmeno lasciarla aperta con una sedia,
perché troppo leggera
per impedire alla molla di scattare.
Non potevo sfondarla
perché poi sarebbe caduta a terra,
avrebbe alzato un sacco di polvere
e ricoperto per intero le mie forze
ed esse sono allergiche alla polvere.
Vi dirò, ci ho provato in tutti i modi
e all'ennesimo tentativo rinunciai.
Finché un giorno,
portando dei grossi scatoloni vuoti,
chiesi aiuto ad un amico;
lui aprì quella porta,
mi aspettò, tenendola aperta,
riempii di forza tutte le scatole,
e la richiuse poi quando tornai indietro.
Non mi è servita né la potenza né l'intelligenza,
per aprire quella porta;
sono bastate delle impronte nuove,
dei capelli intrecciati
e qualche nuvola nuova d'amore.
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