Scritta da: Rosa Coddura

Un passo indietro

Vado incontro alla mia meta,
ma c'è qualcosa che mi rallenta,
c'è sempre qualcuno che mi supera
e la mia strada recupera.

Sono un passo indietro,
dietro ad altre persone,
i miei passi sono sempre più pesanti,
cerco di correre,
ma sembra che la strada stessa
si allontana da me,
come un nastro trasportatore,
come se si riavvolgesse,
sempre nello stesso punto di partenza.

Le persone accelerano il passo,
io cerco di tenere il loro passo,
la mia strada è in fondo un tapis roulant,
un nastro trasportatore,
nello sforzo di un allenamento continuo,
io posso correre,
ma resto nello stesso punto.

Devo dominare la strada,
perché ovunque io vada,
lascerò il mio passo
a qualcun'altro così
che egli possa seguirmi
e passare il testimone,
perché altri possano
afferrare quell'occasione,
che sto ancora ricorrendo,
almeno non mi sentirò sola,
allora la mia corsa non sarà vana.

Posso cadere, inciampare,
posso farmi male,
posso imbattermi in un bivio,
posso cambiare traiettoria,
cambierà questa storia,
posso girare una curva,
provare ha sperare che sia quella giusta,
ma se mi sbaglierò, mi inventerò,
mi scoprirò già viaggiatrice,
e ancora correrò.

Devo dominare la mia strada,
perché comunque vada,
sono viva, sarò viva,
perché io ancora spero.

Devo dimostrare quello che so fare,
allora correrò più velocemente,
almeno so che al traguardo posso arrivare.
Composta giovedì 15 novembre 2012

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