Otto maggio
Risplendi,
immagine ingiallita
nel tempo dilatato dalla memoria,
antico quadro
a trame profumate e leggere.
Tu, che non hai mai detto
perché non sei venuta,
tu, che spolveri piano
i ricordi allineati sul comò,
tu che non hai più
né risposte né domande da fare.
Pelle luminosa di rosa
sciogli le incertezze
nell’abbraccio caldo del mattino
dove l’azzurro dei tuoi occhi
si accende al sole.
A passo incerto ti aggrappi al braccio,
ancora di una fragile imbarcazione in affanno,
e sospiri,
bambina ribelle di un tempo in cui
dominavi la strada, da sola.
Stanotte ti ho sognata
e la tua voce, dolce,
ha placato la mia angoscia.
Composta martedì 31 luglio 2012
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