odio
Agli aspiranti sodomiti del progresso
ai dotti masochisti del mercato della carne
rivolgo
il più solenne e imperituro
odio
per avermi trasformato
in un eccesso senza fine
per aver cancellato
dalla mie labbra ogni sgocciolio di latte materno
per avermi ingozzato d'ansia
e lasciato digiuno di speranze
a voi che tenete saldo
l'imbroglio delle verità
a voi che arate il campo del possesso
intesto
il lascito indissipabile del mio
odio
perché possiate crepare
in una festa senza musica
perché anche i diavoli
abbandonino il vostro capezzale
e nessuno ascolti
il vostro velenoso lamento
non ci sia serenità o travaglio
né maledizione o santità
nella vostra fine
ma l'eco perpetua
dell'ingenuità del mio
odio.
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