Il viaggio
Lunghi cipressi altissimi nel cielo
mi dissero di te.
Su strade interminabili, riarse
dalla foga del sole,
bagnate in burle d'acque di miraggi,
macinate con la furia del vento
tra pareti di morte,
con la mia mente in lunghi soliloqui
ho discusso di te.
Curve in agguato
in brividi di ruote
stridenti sull'asfalto
con gemiti acutissimi hanno urlato
il mio amore per te.
Ero solo,
solissimo,
ansimante,
gonfi gli occhi di lacrime al pensiero
che t'avrei rincontrata.
Ma quando giunsi dopo mille rischi
non trovai che il tuo corpo,
e per crudele burla del destino
il tuo corpo
era stanco.
Composta domenica 31 luglio 1955
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