D'un sogno, il reale
Come lampo
che squarcia la notte
Dai tuoi occhi ti rubo la voglia
smorzando confuse parole
Sulle labbra dischiuse al piacere, che
nel'aria già il corpo assapora
Che ti lascia sul viso stupore, che ti rende voglioso
il sorriso, che ti ruba più volte la bocca
Che t'innalza la punta del seno, come vento con
l'onda più chiara, quando turgida
infrange la rena
Che ti rende distante dal cuore, dove solo il respiro è padrone
ove vola più forte il pensiero, ove parte l'immaginazione
Per lasciarci in piedi avvinghiati, tra le ciglia
d'un vecchio portone
Sono baci a rincorrer carezze, sono morsi da labbra
strappati
Sono mani sottili a sfidare, altre mani già rese
al piacere, che già sotto la gonna
s'accese
A dipingere quel'inventare
come fosse, d'un sogno
il reale.
Composta martedì 18 settembre 2001
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