Già
Massi di parole schiacciano l'altrui ardore
eccheggia l'eco fra mulini a vento.
Girano le pale e fanno gran fracasso.
Tubi di liquame passano l'anfratto
inquina questo stato e lo maleodora.
Non c'è confine né dogana se ti trovi una sottana.
Borse di opere che se ne vanno
senza ragazzi che più non fanno.
Dove sono i nostri soldi?
Chi ha rubato i sacrifici.
Paga il popolo ormai piegato.
Piange anche il vilipendiato.
Non tutto è fermo.
Qualcuno dorme.
Il vento sventola il tricolore.
Un nuovo grido si leva ancora:
Cambia il tempo e son riforme!
Trema la terra.
Per molti è la guerra.
Debiti come palle sul pino di Natale.
Speranza per tutti e stipendio doppio ai capi.
Regime militare e disperati sulle strade.
Questa è l'Italia che l'italiano lascia.
Paesi lontani e pochi denari.
Molta speranza di ricominciare.
Nessuna riforma: sempre la vecchia storia.
Composta giovedì 12 dicembre 2013
Leggi un'altra Poesia Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti