Scritta da: Fragolosa67

Inverno

Lascia che il tempo scorra a fiumi tra
sassi e detriti come ciottoli rotolanti tra le piccole onde.
Voragini di noi son specchi riflessi di mulinelli
mentre sbuca dall'acqua un pesce che
con un salto vola e si sommerge ancora.

Rado canneto scopre un cigno nero.
A palmipede cattivo serenità si addice.
Verde acqua stagna mentre qualcuno mangia
di Lucia e Renzo il persico e tutto vede.
Il cigno nero sotto l'acqua svanisce.

Montagne che racchiudono ciò che non puoi sapere:
Destini bui e verità argentee.

Chissà dove sei domani quando il sole cola a picco.
Quando il pesce giace sotto il ghiaccio spesso e freddo.
Lame di pattini segnano di nuovo il tempo.
Graffiano e sfregano.
Con ruggine si danneggiano.

L'inverno avanza e non da tregua.
Di brividi ci copre e ci tormenta.
Riparo caldo cerchiamo ancora.
Giaccion le ossa stanche in questa notte fonda
che di buio e di tenebre si colora.
Composta giovedì 12 dicembre 2013

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    Scritta da: Fragolosa67
    Riferimento:
    È una poesia triste. Parla di morte in modo diverso.

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