Il suo corpo sul mio era
soltanto un viandante sperduto
in cerca di un'oasi di piacere
ma mi amava – anche solo
per poco –
con l'azzurro
dei suoi occhi e l'umido
delle sue labbra mature.
Indifesa, mi scrutava,
mi esplorava, mi scopriva
nuda nella sua mente e
sotto le sue mani calde.
Mi toccava la pelle dell'anima,
e nell'anima sfiorava il fiore
della mia seconda giovinezza
mentre le vie di Milano ci erano
estranee e il vento di novembre
mordeva il sole come la sua bocca.
Composta mercoledì 26 novembre 2014
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