Pulsazioni
Nei deserti di pietra del mio rosso rosso cuore
c'è un problema e sono i gatti che si ostinano a morire,
e i padroni che s'ingegnano e gli danno un nuovo nome.
C'è un dottore e niente galli dove il Sole va a dormire:
non è dato di sapere, ma tra i cretti corre un'eco
il sonno è stanco e fa fatica, troppi raggi da legare.
C'è un amico sconosciuto dentro quel furgone giallo
corro sopra le sue tracce ancora calde sull'asfalto,
ma la faccia sullo specchio non s'addice troppo bene
alla mimica del braccio tra la leva e il poggiatesta.
Poi di colpo s'impazzisce: questa notte subitanea
è fatta a pezzi di dolore e malinconico disprezzo.
Pazzesca la bufera impazza su impazziti tergi-vetri,
spruzza e vomita e rimpiazza ciò che smezza, e caro è il prezzo
d'ogni tessera spezzata in questo puzzle. La tempesta
ancora spazza via ogni cosa da spiazzati frangi-nebbia.
Anche le stelle come briciole sprizzata ormai la gioia,
resta solo uno scocciare di cristalli sotto i piedi
di chi ha stretto troppo il pugno con la bocca un po' frizzante,
e oramai non cambia niente...
Composta domenica 11 luglio 2010
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