Inebriata dal voler esser nuda
Inebriata dal voler essere nuda,
s'ha da librarsi in volo, l'anima vagabonda,
quella veste ch'avea scelto sta nel letto,
in pieno sonno, a vivere nel sogno.
Di letizia rivestita,
centellina l'ingordigia d'esser libera,
roteando in spirali colorate,
aggrappandosi a code di comete,
apprestandosi a inoltrarsi in buchi neri,
fino a sfrecciar dove non era stata prima,
fin'a scoprir galassie sconosciute,
coniate da miriadi di stelle ammaliatrici,
d'altri soli, al centro di pianeti,
laddove le distanze appaion abissali,
laddove il tempo appar inesistente,
fors'a raggiunger il confine d'universo.
Non appar stanca, par abbia superato circa un metro,
l'anima avventuriera, ciononostante si riposa,
adagiandosi sopr'a una scia di rocce levitanti,
pure mancando l'aria,
in speranzosa attesa d'apertura del portale
separante universi paralleli.
Il suo alter ego attende, al varco, l'anima gitana,
dai vicendevoli racconti scopriran segreti di vite alternative
di quelle spoglie ch'han lasciate sole e abbandonate.
Nonché vuote, prive di quello spirito ch'è saturo d'immenso.
Degli alter ego alieni, l'un per l'altro, ma similmente uguali,
Gli stessi tratti, le stesse identità, gli stessi desideri,
seppur scelte diverse, inverse, del tutto essenziali a far la differenza.
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