Poesia di Pasqua
Pasqua è passaggio
passa il tempo, passa il fatto, passa il saggio.
E la memoria passa alla storia.
Storia di chi? Canto d'uccello passa e vola, non resta quello.
E lento arriva il dolore al braccio, da vispo infante o usurato vecchio.
Per chi lo usa al solo abbraccio.
Lento viene il sorriso aperto, dall'ottuso gelo al fior scoperto.
A Pasqua passa, breve la goccia,
a valle, a monte, poi viene sole. Tra mare e roccia.
Si stabilisce felice patto, rinnova il gioco indefinito.
Le diamo un nome, un canto, un verso
e di tutto questo resta una storia.
Al tempo addietro, senza umano, né memoria,
velava il vento, cresceva l'erba, d'un sol soffio spiccava il volo.
E passo il tempo venne l'umano, e invento la poesia pasquale
passa il tempo, passa il fatto, taccio e canto.
La voglia che ti sale, la mattina, alla nascita del raggio di sole.
Esplode piena nell'aria serena il profuma dell'erba prima
leggero fruscia le foglie il vento, dipinge rosa, bianco color pastello.
Trema il laghetto, si specchia il larice, vestito a bosco, spicca il volo.
Composta venerdì 25 marzo 2016
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