Sei la mia schiavitù sei la mia libertà,
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d'estate
sei la mia patria,
tu, coi riflessi dei tuoi occhi,
tu, sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro, e ti perdo, e rimane ancora addosso quel profumo che tanto adoro, e restano ancora addosso i tuoi capelli, che ondeggiano mentre cammini, come i tuoi fianchi sul mio corpo, tu il veleno e l'antidoto mai trovarai più chi ti tiene testa e voglia di costruire tutto con te... tu che mi guardi ancora prima dell'ultimo bacio, che mi sfiori le labbra e lo desidera, che lo attendi, tu che mi hai trafitto rendendomi più forte di prima, ti lascio andare nell'ennesima notte vuota, che può essere riempita solo con te al mio fianco.
Composta domenica 10 novembre 2019
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