Alla maniera di Verlaine

La sordida Illusione ha bussato alla mia porta
presentando sufficiente crisantemi increduli,
affonda nei miei occhi uno sguardo bagnato,
mascherando un sottile sorriso si avvicina sussurrando:
"Il figlio dell'ingenua Speranza è morto,
schiantato con violenza contro un muro di omertà,
il colpo del reale purtroppo non ha retto,
abbuffati di colpa della pietra che hai posato".
Ed io che a questa nuova non posso altro che stare,
urlando vittimismo sputo lacrime di pece,
m'accascio sopra il fango respirando il mio dolore,
angoscia e morte fusi fanno fiamme nelle vene.

L'Illusione si fa avanti indossando un saio nero
con l'acciaio dentro gli occhi d'un ipnotico brillante,
tra l'oro dei riflessi mi consola assicurando:
"La caduta del figliolo verrà accolta sull'onore".
Detto questo porge il braccio, digrignando solidale,
ma quello che credevo fosse un valido ristoro
si rivela nel pallore del suo squallido movente:
la mano la protende e tra le due la testa serra,
dicendo di star fermo, sdraiando mi violenta.

"Più non devi ormai temere" - mi sussura compiaciuta-
"la tua stupida innocenza m'assicura discendenza
ed il vuoto del passato verrà presto rimpiazzato:
nel grembo arrivista v'è nascosta la matrice
che da sempre hai schivato, pretendendola in segreto;
ché siccome io da sola non riesco ad attivare
e l'amore serve sacro per l'inizio d'ogni gene
penetrandomi nolente l'hai scagliato dalla carne.
Carnalmente mi amerai per la mia eternità:
è il mio figlio che aspetti, la mia prole che allevi."

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