Il giorno si prepara per partire, e le ombre naturali
rimaste a far da coda si mettono a dormire.
Ridono e scherzano gli ultimi raggi di sole solleticando le ombre della notte nascoste tra le viole, nemmeno il tempo di fare conoscenza,
e le diurne ombre hanno già cambiato residenza.
Si muovono le ombre notturne in cerca di luce artificiale, nascoste dietro i pali dei lampioni,
o nei vicoli del passeggiare,
vivono per le notturne strade, e muoiono quando una luce, si spegne o cade.
Forme oleose si allungano colmando le crepe sui muri,
si sdoppiano accarezzando case, lambendone gli scuri,
alcune ombre più forti risalgono con disinvoltura le pareti, mettendo in moto fantasie di gioie, talvolta
di scenari... tetri.
Si cercano da sempre le due ombre tutto attorno,
ma tutto è vano, tutto svanisce ad ogni sorgere o partir del giorno.
Probabilmente si intravedono ogni tanto, ma è un attimo un gioco di riflessi.
A vole quei riflessi
accendono le ombre
nascoste dentro noi stessi.
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