Sogno
Sei arrivata da me su un carro pieno di sonagli,
carico dei frutti più polposi della terra.
C'erano le fragole di maggio, il ribes schietto,
le piccole more cresciute dolcissime
timide tra cespugli di spine.
E c'era l'uva nera. E tu eri nel mezzo.
Col piede nudo calpestando le frutta,
immersa in quel sangue aromatico
di terra, tendevi verso me le
mani aperte, perché da quel
bulbo di carne io potessi bere.
Sei arrivata da me come un vento d'oriente
speziato di cedro e di cannella,
corteccia di mirra,
miele di zenzero,
bronzo d'Egitto,
caldo seno d'odalisca,
vapore di samovar.
Sei arrivata da me, giusto
il tempo di capire,
che nient'altro eri
che il sogno ad occhi aperti
di un'intensa notte d'estate
brillante di stelle.
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