Le migliori poesie inserite da Ada Roggio

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Scritta da: Ada Roggio

Accarezzami

Accarezzami dolcemente.
Accarezzami come solo tu sai.
Dammi il tuo respiro
fa che sia mio ogni tuo attimo
Ogni istante con te
sollevarsi da terra
toccare il cielo
camminare sulle nuvole.
Accarezzami ora.
Accarezzami come solo tu sai.
Accarezzami.
Giorni bui insieme a te hanno il sapore di quiete
mi doni la serenità
la pace
il sorriso
Appare il sereno
il buio fa capolino
il sole ci fa l'occhiolino
Accarezzami.
Accarezzami ancora.
Accarezzami come solo tu sai.
Composta sabato 1 marzo 2008
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    Scritta da: Ada Roggio

    L'uomo

    Strano,
    si proprio strano.
    Noi donne abbiamo il potere magistrale di farci amare.
    Sentirti amata
    gli ormoni fanno festa
    addio malinconia si fa festa.
    Ma guarda un po' l'uomo quanto è strano!
    Prima ti dice ti amo poi si ritira piano, piano.
    L'uomo in realtà a questa età.
    Vorrebbe una donna importante senza problemi,
    che tolga i suoi problemi.
    Ma alla fine cosa resta!
    Se questo non è.
    Niente si è giocati avidamente nuovamente.
    Con una donna ignara che credeva veramente di essere amata
    invece nuovamente è stata usata.
    Amare è una parola
    molto grande, molto importante,
    devi esserne sicuro
    prima di dire ti giuro.
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      Scritta da: Ada Roggio

      Sorella mia

      Sorella mia
      Il primo lungo abbraccio ieri
      Sei scoppiata in un pianto irrefrenabile,
      no tu non devi piangere,
      tu non devi
      Io posso,
      io so soffrire
      io so sopportare
      io devo lottare
      io devo riconquistare ciò che mi è stato estirpato dalle profondità
      del mio cuore
      della mia anima
      Non guardarmi con pietà
      Con sofferenza
      Sii serena che son venuta
      Sii felice che io ci sono
      Sii felice che respiro
      Il primo vero e lungo abbraccio d'amore fraterno
      ci son passati un ciclone di anni
      ma non importa
      importa che ce stato
      e sento che ce ne saranno altri
      col tempo di serenità avvenire
      Grazie il mio cuore sorride guarisce con gli abbracci
      Veri.
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        Scritta da: Ada Roggio

        Non riesco più

        Non riesco più a scrivere
        sembra che non abbia più le mani
        La mente si contorce
        a quelli che potrebbero essere i pensieri
        di oggi di ieri
        Sembra tutto addormentato
        come se qualcuno avesse volutamente chiudere questo cassetto della vita
        Sto cercando di guardare oltre quello che è stato ieri, ma nulla ricordo
        Tutto vien fuori a virgole, puntini qua e la
        non mi riconosco nel mio ieri.
        A volte mi son detta No!
        Quella donna non sono io!
        Poi qua e la piccoli appunti, che rivestono la mia caligrafia
        Mi metto le mani in faccia e grido Mamma mia ma chi ero io!
        Non riesco più manco a guardarmi
        Ma cosa ho fatto del mio fardello di vita!
        Una grossa ipocrisia.
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          Scritta da: Ada Roggio

          È difficile allora...

          Allora aiutami oh madre mia
          Allora aiutami a morire
          Non voglio più stare qui
          Dio aiutami in questa preghiera
          Fa che quando arrivi la sera
          io dorma, non veda più i fantasmi del passato
          quelli che mi hanno intrappolato
          Tutti vogliono Ada di ieri
          Ma quei pensieri
          padroni di ieri padroni di oggi
          della mia mente
          dove non è rimasto niente
          Se solo avrei saputo, non avrei mai creduto
          Quella acqua chiara, che era l'amore
          poi divenuta un torpore
          Dio quanto grande è il mio amore
          per quei figli che amo dal profondo del mio cuore
          a cui non importa più niente
          se io ci sono o se vado via per sempre
          Allora che sto a fare?
          Solo per farmi altro male
          Cercare avvocati che non vogliono prendere in mano
          cio che a me a tolto il respiro
          Allora mi affido a Dio
          Sai una cosa veramente
          Spero che un giorno mi venga veramente
          un dolore irrefrenabile
          che mi faccia chiudere gli occhi in un istante
          Dio guarda questa donna
          non è più mamma
          non sarà chiamata nonna.
          Composta domenica 7 giugno 2009
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            Scritta da: Ada Roggio

            Riflessioni

            Sono qui,
            sola,
            in queste mura,
            dove nessuno, dove niente
            Nessuno può sapere,
            capire
            Niente può, o deve uscire
            Regina della mia abilità
            finita,
            per colpa della mia fragilità
            Affettiva, e non solo
            Regina di regno incantato
            dove tutto appare soleggiato
            Finito in un torbido squallore
            non ha più forma
            non ha più valore
            Qui dinanzi, a questo schermo
            parlo di me
            definita,
            un essere non più degno
            Poveri cuori a cui voglio bene
            non voglio darvi altre pene
            credo sia giusto
            non tentare, mi farei, vi farei, altro male
            Solo al pensiero
            non ho più respiro,
            figurati se tento...
            Ogni giorno sarà un tormento
            Mentre scrivo queste righe
            piangono i miei occhi
            sento più lenti i rintocchi
            Batte piano, batte lento
            Voglio solo andare via
            Questa non è più casa mia
            Mi volete cementare
            Non posso giurare
            Nel cuore c'è una grossa pena
            con intorno una catena
            Sanguina ogni giorno
            Io fingo che è un bel giorno
            Non mi fate più restare
            qui mi sento in alto mare
            i miei numerosi sbagli
            credo nei valori
            amo i loro cuori
            Ora zitti per pietà
            Non mi fate tornare la
            Ho paura di non sopportare
            Dove ho sentito tanto male.
            Composta giovedì 18 giugno 2009
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              Scritta da: Ada Roggio

              La Befana

              La Befana presto lesta ha sfidato la tempesta.
              È partita dal paese, impiegando qualche mese.
              Indossando una sottana, calze lunghe a filigrana.
              Un cappello lungo e stretto, nero come il corsetto.
              Un mantello rattoppato, un guanto sfilacciato.
              Naso adunco, mento aguzzo, veste truzzo.
              Con le scarpe a mezzo tacco, a con se un grosso pacco.
              Il suo viso vecchio e stanco, porta un sorriso a chi è affranto.
              Vecchia e sgangherata, viaggia sulla scopa a gran figata.
              Sul suo viso ha un grosso neo, assomiglia a un cicisbeo.
              I capelli arruffati, sono tutti affumicati.
              Canta il canto della Befana, canta, canta una settimana.
              A mezzanotte guarda la luna, la befana ti porterà fortuna.
              La befana ha nel suo saccone qualche dono, e tanto carbone.
              Sfida vento, neve bufera, scende nelle case a tarda sera.
              Sorvola monti e colline, la sua corsa non ha mai fine.
              Sorvola l'oceano e il mare, non si stanca di volare.
              Ovunque trova un calzettone, infila il dono e qualche carbone.
              Questa è la fine della filastrocca, carina un po' sciocca.
              Canta, canta l'epifania tutte le feste si porta via.
              Composta venerdì 2 gennaio 2015
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