Le migliori poesie inserite da Ada Roggio

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Scritta da: Ada Roggio

Non riesco più

Non riesco più a scrivere
sembra che non abbia più le mani
La mente si contorce
a quelli che potrebbero essere i pensieri
di oggi di ieri
Sembra tutto addormentato
come se qualcuno avesse volutamente chiudere questo cassetto della vita
Sto cercando di guardare oltre quello che è stato ieri, ma nulla ricordo
Tutto vien fuori a virgole, puntini qua e la
non mi riconosco nel mio ieri.
A volte mi son detta No!
Quella donna non sono io!
Poi qua e la piccoli appunti, che rivestono la mia caligrafia
Mi metto le mani in faccia e grido Mamma mia ma chi ero io!
Non riesco più manco a guardarmi
Ma cosa ho fatto del mio fardello di vita!
Una grossa ipocrisia.
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    Scritta da: Ada Roggio

    La Befana

    La Befana presto lesta ha sfidato la tempesta.
    È partita dal paese, impiegando qualche mese.
    Indossando una sottana, calze lunghe a filigrana.
    Un cappello lungo e stretto, nero come il corsetto.
    Un mantello rattoppato, un guanto sfilacciato.
    Naso adunco, mento aguzzo, veste truzzo.
    Con le scarpe a mezzo tacco, a con se un grosso pacco.
    Il suo viso vecchio e stanco, porta un sorriso a chi è affranto.
    Vecchia e sgangherata, viaggia sulla scopa a gran figata.
    Sul suo viso ha un grosso neo, assomiglia a un cicisbeo.
    I capelli arruffati, sono tutti affumicati.
    Canta il canto della Befana, canta, canta una settimana.
    A mezzanotte guarda la luna, la befana ti porterà fortuna.
    La befana ha nel suo saccone qualche dono, e tanto carbone.
    Sfida vento, neve bufera, scende nelle case a tarda sera.
    Sorvola monti e colline, la sua corsa non ha mai fine.
    Sorvola l'oceano e il mare, non si stanca di volare.
    Ovunque trova un calzettone, infila il dono e qualche carbone.
    Questa è la fine della filastrocca, carina un po' sciocca.
    Canta, canta l'epifania tutte le feste si porta via.
    Composta venerdì 2 gennaio 2015
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      Scritta da: Ada Roggio

      Amico mio

      Conosciuti così per caso
      per un fatal destino
      Scrissi su di un portale
      quello che volevo fare
      Di li a poco la tua risposta
      Timidamente, titubante, incredula
      volevo sviare
      poi piano piano
      mi son lasciata andare
      Vera
      amicizia
      quella tua e quella mia
      chi poteva immaginare
      questa macchina infernale
      quello che è riuscita a fare
      Di me la vera io
      mi rifletto nello specchio
      sono propio io
      Mi dico io valgo
      prima non riuscivo a farlo,
      piano piano risalgo
      la lunga strada del pendio
      Tra me e te
      cè Dio
      una vera amicizia
      consolidata
      senza ma
      senza se
      sai perché?
      In cambio mai nulla
      è bastato sapere
      solo
      che stavamo bene.
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        Scritta da: Ada Roggio

        Stupro

        Dormiva li nel suo letto
        La stanchezza del giorno
        la portò ad un sonno profondo
        tra sogni che ora non ricorda più
        Nelle buie ore della notte
        si celava,
        l'ascesa del suo io
        Mani che amava la strinsero
        con una violenza unica
        lei rabbrividii,
        al sol pensiero
        ancora oggi rabbrividisci
        Non le fu permesso gridare
        mani forti si posarono sulla sua bocca
        lei d'improviso rivoltata...
        lacrime cadevano sul suo viso
        si dimenava,
        la sua forza era entrata persino nella sua anima
        nulla poté al suo volere
        Al termine di quello stupro
        non lo amò più
        mai più potè
        lasciò dentro di lei una ferita
        chiamata morte lenta.
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          Scritta da: Ada Roggio

          Se guardo i colori del cielo

          Se guardo i colori del cielo,
          vedo i vostri occhi, mi domando
          vi chiedo
          i mille colori dell'arcobaleno
          hanno colorato ora il ciel sereno
          Nel nostro cuore
          brilla la fiamma
          svavilla scintilla,
          dolce ninna nanna.
          Mamma!
          Cantala ancora,
          oggi più di allora
          Domani più di ieri,
          resta nei nostri pensieri,
          resta nel nostro cuore
          l'immenso amore.
          Composta sabato 4 luglio 2009
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            Scritta da: Ada Roggio

            Bussai

            Bussai
            Bussai alla tua porta era chiusa
            Bussai alla sua porta era chiusa
            Bussai alla loro porta era chiusa
            Stanca, senza più fiato
            Bussai ad una porta vecchia, rotta, socchiusa
            Apparve una luce, mi diede calore
            mi inginocchiai,
            pregai
            Ero nella casa del Signore
            Apparve vestito di bianco
            sedette accanto
            Posai il capo sulle sue ginocchia
            Arrivò la pace.
            Composta domenica 27 settembre 2009
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              Scritta da: Ada Roggio

              Appello ai figli di tutte le Mamme del mondo

              Appello ai figli di tutte le Mamme del mondo
              Nessun figlio vorrebbe essere figlio di separati
              Nessuno uomo o donna,
              vorrebbe separarsi
              Ma quando questo avviene, nulla nasce dall'oggi al domani
              è una crepa del vaso,
              che piano piano affonda sempre più
              Figli! Non guardate la fine della storia,
              del dolore che ha provocato l'ultimo periodo.
              Cercate tra i ricordi repressi
              le liti, i momenti bui, i momenti in cui vostra madre si è annullata e per non farvi spaventare si è scrollata di dosso il fardello sorridendovi, sorridendo anche a chi le alzava la mano
              Facendo capire a tutti e al mondo che era felice, nascondendo la verità per non ferire
              Rifugiandosi nel vostro letto fino ad addormentarsi,
              perché il vostro bacio la vostra carezza era la medicina migliore per la sua guarigione
              Quando si va a pranzo si giudica tutto il menù
              si comincia dall'antipasto
              per finire al caffè
              Allora giudicate tutta la vostra infanzia fino al punto x
              La parte finale è la peggiore
              Nessuna mamma vorrebbe morire senza aver avuto l'abbraccio del proprio figlio.
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