Le migliori poesie inserite da Ada Roggio

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Scritta da: Ada Roggio

Cosa abbiamo combinato

Camminiamo su carboni ardenti
Dettati dalla vita
Camminiamo su lande sperdute in cerca di noi
Camminiamo sulle fiamme
noi uomini avidamente
Abbiamo versato nella terra di nostro padre
Padre nostro
Padre su ogni cosa
Tu che sei nei cieli
Abbiamo spaccato la terra
Abbiamo incendiato i popoli
Abbiamo abbattuto la natura
Abbiamo ucciso la parte migliore di noi stessi
Abbiamo lasciato cadere la vita
Per rincorrere, la ricchezza, il potere
Abbiamo lasciato la bellezza, la purezza
Non abbiamo saputo ascoltare nostro padre
Non abbiamo voluto dargli ascolto
Non abbiamo creduto alle sue parole
Abbiamo solo cercato il regno
Per farlo nostro!
Composta domenica 3 gennaio 2010
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    Scritta da: Ada Roggio

    Vuoi venire nel mio mondo!

    Vuoi venire nel mio mondo!

    Il mio mondo è fatto di sogni.
    Sogni colorati.
    Sogni come l'arco baleno, multi sfaccettati
    Non c'è posto per draghi, streghe, lupi, uomo nero.
    Non c'è posto per il dolore
    Non c'è posto per il rancore
    Non c'è posto per l'odio
    Non c'è posto per il pianto
    In un cassetto ormai vecchiotto, vi ho messo i sogni di tutta una vita.
    Ma i sogni non sempre si realizzano.
    Non li ho gettati via, li ho conservati.
    Li ho custoditi, li ho tenuti stretti, stretti.
    Oggi, li ho tirati fuori,
    spolverando un po' questi quaderni vecchiotti, ingialliti dagli anni trascorsi,
    rileggendomi, mi sono accorta di aver percorso parte della vita che ho attraversato.
    Nella vita le cose sono diverse, assumono altre sfaccettature.
    I sogni sono il nostro tesoro interiore
    Sono parte di noi, sono la nostra anima
    Io anima ribelle, mi sono sempre ribellata alle regole dettate, datate
    Non mi sono mai sentita padrona della mia vita fino in fondo.
    Ho sempre avuto chi per me, doveva, o avrebbe deciso, cosa era meglio.
    Oggi mi accorgo, ci voleva proprio poco, per realizzare il mio sogno.
    Che stupida sono stata!
    Ma... mi accorgo di aver percorso parte della vita che avrei voluto fosse mia
    Allora i miei sogni hanno preso il primo posto
    Sognare porta pace
    Sognare porta amore
    Sognare porta gioia
    Sognare porta vita
    Sognando mi ritrovo con i miei amori infiniti, i miei figli
    Torno a vivere, a sorridere, ad avere pace
    Sognando mi ritrovo con il mio principe, mio unico, vero amore
    Torno a vivere, a sorridere, ad avere pace
    Trovandomi nel vuoto di sempre, la mia mente, cancella il dolore.
    Sono come catapultata nei sogni, nella favola
    Castelli sontuosi, tavole imbandite, danze, suoni
    Abiti regali, principesse, dame
    È una favola! Ma vorrebbe essere tanto una realtà
    Oggi
    Costruita la mia favola
    Non c'è dolore
    Non c'è guerra
    Non c'è ipocrisia
    Non c'è falsità
    Nel mio regno c'è pace, nel mio cuore l'amore.
    Nella mia vita l'arcobaleno, nella mia anima il sereno
    Chiudo gli occhi, mi ritrovo come da sempre, senza grandi sorprese,
    a danzare col mio principe il valzer Viennese.
    Composta domenica 14 novembre 2010
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      Scritta da: Ada Roggio

      Non so più

      Non so più...
      Non so più se fuori c'è il sole oppure piove
      Non so più se.
      Ma continuo a camminare,
      su carboni ardenti, su fili incandescenti; la vita continua a regalare.
      Sapore amaro, sapore disperato.
      Psicologicamente, colpita dal tumore dell'anima.
      Non c'è medicina, non c'è dottore
      Il male è invisibile, ma talmente percettibile
      allo sfiorare del vento, penetra sempre più profondamente.
      Passa un giorno, un'altro giorno ancora.
      Passa così un mese, un anno ancora.
      Non so più pregare, non riesco più a pregare.
      Signore
      Aspetto, aspetto, aspetto.
      Composta domenica 3 luglio 2011
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        Scritta da: Ada Roggio

        Caro Babbo Natale

        Caro Babbo Natale,

        Oggi torno a credere, allora scrivo a...

        Caro Babbo Natale
        Vorrei tanto da te un Natale speciale
        Albero non ne ho.
        Ho posto una piccola grotta con la natività su di una colonna di gesso
        Mi sento ricca perché ho anch'io il Natale
        Ma il mio Natale è freddo, vuoto, silenzioso,
        Non ha botti, non ha spumante, non ha voci, non ha sorrisi, non ha amore
        Tutto l'amore che mi regalano la famiglia, non mi porta pace
        Parlo di un amore perso, finito, che non ha eguale
        Tu ora leggendomi dirai, questa donna cosa vuole!
        Regali per lei... non ne ho
        Caro Babbo Natale
        Ricordo
        Quanto amore avevo
        Quanto amore mettevo con i miei figli nelle domeniche d'avvento
        Quanto amore mettevo con loro nel vestire la nostra casa
        Quanto amore mettevo nel preparare con loro il presepe
        Quanto amore mettevo nel preparare con loro l'albero di Natale
        Quanto amore mettevo nel preparare con loro i regali di Natale
        Quanto amore mettevo nel preparare con loro i dolci di Natale
        Quanto amore mettevo nel preparare con loro il pranzo di Natale
        Di quello che è stato, non posso cambiare nulla, è stato
        Forse ci ha colpa anche il fato
        Perché è successo, non so, forse era scritto in qualche libro nascosto
        Oggi cerco pace in qualunque posto
        Ma nulla mi fa cambiare allora il regalo che ti chiedo
        Fa che di questo ricordo io possa sognare ancora un po.
        Composta lunedì 6 dicembre 2010
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          Scritta da: Ada Roggio

          Attraverso la lunga strada

          Attraverso la lunga strada,
          ricca di storia antichi sapori
          Corso Vittorio Emanuele.
          L'orologio di San Giacomo
          di fronte all'omonima chiesa.
          Lungo il percorso la statua di Massimo D'Azeglio
          in mezzo ad un'aiuola
          Palazzi antichi con archi a ricordare il passato.
          Palazzo di città alto pieno di finestre.
          Lì il Sindaco, e i vari consiglieri,
          uffici, rappresentano la città.
          Proseguo il mio cammino,
          mi soffermo a guardare: 3 scalinate, 3archi,
          4 lampioni a palla bianchi, 5 busti raffiguranti:
          Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini,
          Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi, e Saverio Mercadante.
          Il bellissimo Teatro Comunale Curci.
          Affianco un grande portone di vetro la galleria del Teatro Curci.
          Allestita, sembra danzare in festa.
          Entro.
          Quadri, raffiguranti la vita che scorre frenetica tra sogni,
          fantascienza, santi, madonne,
          bambini, vicoli e vecchi ricordi.
          Svariate rappresentazioni artistiche,
          grafica, mosaico, sculture in marmi, legno, ferro.
          Molteplici le tecniche adoperate
          a rappresentare l'anima dell'artista.
          La galleria è lunga, alta,
          luce attraversa la vetrata.
          Fasci di luce illuminano
          poesie: liriche in lingua italiana,
          su fogli di formato A3 incorniciati,
          fluiscono fiumi di parole dei vari partecipanti.
          Scritto su questo foglio passato, presente, futuro.
          Resta per sempre testimonianza dell'artista,
          compreso, o incompreso.
          Mentre mi avvio verso l'uscita,
          un uomo alto dall'aria sorridente,
          contempla con entusiasmo i lavori degli artisti.
          Lui il promotore dell'evento
          "PREMIO BARLETTA PROVINCIA"
          Il giornalista Franco Lamonaca
          Un doveroso saluto, la sua mano grande, ricca di gioia.
          Sorridente, guardo anch'io la mia opera dedicata alla mia città
          Barletta.
          Composta venerdì 3 giugno 2011
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            Scritta da: Ada Roggio

            Oggi

            Oggi,
            come schegge taglienti,
            mi sfiorano tutte le tue, le vostre bugie.
            Un intrigo programmato,
            indemoniato,
            da una e più menti,
            pronti a giurare con la mano sul cuore
            tutta la falsità.
            Vorrei strapparmi la carne di dosso,
            vorrei tanto, non posso.
            Vorrei strapparmi i ricordi dalla mente,
            vorrei tanto, il cuore non sente.
            Vorrei,
            ma le schegge mi sfiorano,
            mi attraversano,
            restano,
            Resto.
            Composta lunedì 16 luglio 2012
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              Scritta da: Ada Roggio

              Devastamento psicologico

              Vivere nella solitudine,
              diventa una maledetta abitudine.
              Quando all'improvviso il mondo si sveglia,
              il giorno ti sorride,
              il sole ti scalda,
              la notte diventa stellata.
              Vorresti ritornare a condividere le emozioni si accavallano,
              togliendo il fiato, con chi ami più della tua stessa vita.
              Ma ti accorgi che...
              Sono cambiati.
              Tutto è cambiato
              Cambiati tutti
              Ma... viene definita follia, pazzia, tutta questa euforia.
              Ti vien chiesto di fermarti, di tacere.
              Devastamento psicologico.
              Non hanno provato il maledetto sapore del pane e
              miseria, dell'incomprensione,
              della pressione psicologica,
              del maledetto silenzio...
              Devastamento psicologico.
              Lacrime,
              scivolano come fiumi in piena.
              Pensieri, si aggrovigliano, resti senza fiato
              Torna il passato
              Maledetto, sapore di un tempo malato
              Forse è meglio tornare nella solitudine mentale,
              non è poi così spettrale!
              Composta venerdì 2 marzo 2012
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                Scritta da: Ada Roggio

                Arrabbiato

                Sei arrabbiato con il tuo destino.
                Sei arrabbiato con te, non vedi futuro.
                Sei arrabbiato con la vita che ti scivola via senza darti via d'uscita.
                Sei arrabbiato, vorresti correre.
                Vorresti continuare a vivere la tua vita.
                Sei arrabbiato.
                Lei è arrabbiata.
                Loro sono arrabbiati.
                Siamo tutti arrabbiati.
                Vorremmo svincolarti da questo male che ti sta avvolgendo.
                Abbiamo le mani legate.
                Siamo arrabbiati.
                La tua sofferenza. La tua grande umiltà.
                Quel tuo nodo in gola ad ogni mio saluto penetra nel cuore mio.
                Penetra nel cuore di tutti coloro che ti vogliono bene.
                Arrabbiata non sa se credere chissà!
                Ci resta solo pregare, sperare in un miracolo.
                Composta mercoledì 2 gennaio 2013
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                  Scritta da: Ada Roggio

                  La separazione

                  La separazione è un inferno.
                  È un lutto del corpo e dell'anima
                  Per chi prende la decisione è un doppio lutto.
                  Ha doppiamente perso.
                  Passano i giorni,
                  le ore,
                  i minuti.
                  Si è sempre più soli.
                  Un buco nello stomaco, un nodo in gola.
                  Gambe tremanti.
                  Occhi persi.
                  Ti sei perso.
                  Rifletti.
                  Vuoi riflettere.
                  Tutti pronti a darti consigli.
                  Dirti parole affettuose.
                  Il cuore non sente,
                  sanguina,
                  ferito.
                  Si ribella.
                  Vorresti urlare,
                  piangere,
                  scappare.
                  La vera solitudine.
                  Di puro silenzio.
                  Il silenzio non c'è
                  Il telefono scquilla,
                  vorresti stare solo,
                  riflettere.
                  Arrivano visite inaspettate.
                  Ti confondono ancor di più.
                  Subentra la rabbia del fallimento,
                  non sei più tu.
                  Dirigono gli altri i fili della tua vita.
                  Ti lasci manovrare.
                  Il dolore non si riesce a superare.
                  Togliendo l'orgoglio di ognuno di noi,
                  ricominciando a parlare,
                  a parlare senza farsi male,
                  può portare nuovamente la vita al punto di partenza,
                  ricominciare.
                  I nostri errori teniamoli stretti come tesori.
                  Hanno segnato la vita.
                  Composta sabato 22 settembre 2012
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