Le migliori poesie inserite da Andrew Ricooked

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Scritta da: Andrew Ricooked

Vi prego

Lasciate che mi faccia carico di tutte le vostre tragedie.
Convogliate in me tutte le vostre delusioni e i vostri rimpianti.
Fate presto!
Non c'è più molto tempo...
Presto, molto presto, mi lascerò implodere.
Silenziosamente.
Tutto accadrà in un istante brevissimo, quasi impercettibile.
E mi porterò con me tutta l'indifferenza di chi non
ama.
Tutti gli amanti delusi saranno trascinati e inghiottiti dal nulla più
assoluto.
Nessuno si accorgerà di
niente.
Spariranno gli amori incompresi nel nero della notte più nera.
Colpa mia e colpa vostra, che non abbiamo mai avuto il coraggio di
mollare.
Come cani rabbiosi ci ostiniamo a stringere quello che ormai non è che un
cadavere
freddo e marcio.
Il nostro stesso cadavere.
Il cadavere di chi ha amato tanto,
troppo.
Di chi ha amato bene, mettendoci il cuore, mettendoci il fegato, mettendoci lo stomaco, la faccia, le viscere...
rimettendoci.
Il cadavere di noi poveri uomini e donne in
cerca
di un caldo e sicuro riparo.
Un riparo da tutti gli orrori che continuano a piovere dal cielo da sempre.
Il cadavere di chi è stato
dimenticato
nell'ultimo cassetto del comodino insieme ai sogni
poco
importanti.
Composta giovedì 5 dicembre 2013
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    Scritta da: Andrew Ricooked

    Inerme

    Non riesco a recuperarti.
    Non ti trovo più.
    Tu non esisti.
    Forse non sei mai esistita.
    Eri soltanto un mio pensiero, un mio ideali, ti immaginavo e tu
    vivevi.
    Respiravi, parlavi, amavi...
    Poi ti sei trasferita su Plutone e hai spento il cellulare.
    Volando via hai perso delle cose.
    Cose che sono precipitate su di noi quaggiù!
    Torna e riprenditi per favore tutti i tuoi ricordi.
    Il tuo tempo speso con me.
    I tuoi baci.
    Le tue carezze.
    Riprenditi tutto... lascia che si apra nel mio petto
    un
    solco
    profondo
    così che lo possa
    riempire con qualcosa di
    inumano
    e
    gelido
    che mi permetta
    di
    sopravvivere
    inerte
    al
    prossimo
    inverno
    che gli uomini come me
    prima
    chiamavano
    amore.
    Composta domenica 10 novembre 2013
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      Scritta da: Andrew Ricooked
      Sento gli scheletri agitarsi e ansimare.
      L'armadio ormai riesce a stento a
      contenerli.
      Premono le loro polverose ossa contro le sue vecchie ante.

      E cos'è questo odore di marcio.
      Che puzza rivoltante.
      No. Non può essere.
      I sogni che tenevo chiusi nel cassetto sono
      marciti.
      Che odore nauseabondo.
      Mio Dio come ho potuto non accorgermene
      prima.

      E cosa ci faccio ancora a letto.
      Per quale ragione continuo a morire nonostante sia biologicamente vivo.
      Avrò mai vissuto veramente?

      Basta.

      Non posso cambiare tutto da un giorno all'altro,
      ma, diamine, devo
      almeno provarci.

      Comincerò con lo spostare questi due metri di terra che ho
      sopra
      la
      testa.
      Composta venerdì 22 luglio 2011
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