Poesie inserite da Anna Cottini

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Scritta da: Anna Cottini

Irene

Non amo il sopravvivere,
ti confidai quel giorno;
adesso ti confesso: è meglio deragliare.
È un nodo, un guazzabuglio,
giuro: non è un imbroglio.
Paura non d'amare la voglia di nascondermi;
nemico da sconfiggere:
pacata ipocrisia che giudica e ferisce
questa passione anomala.
Se sogno le tue mani non è capriccio labile
o tessera di un puzzle
che forma un quadro inutile.
Tu, bizzarro refolo che guizza nella mente,
mi graffi dentro l'anima e mi tormenti il cuore.
E ancora la tua immagine
che penetra sfacciata
in questo giorno liquido.
E mille gocce gelide
sai trasformare in briciole
che baciano la pelle;
ma questi strani brividi sussurrano la voglia
di un'ansia incontenibile:
è il pane del mio vivere.
Irene, io ti amo.
Sei la mia via di fuga, il mio confine infranto,
pugnale nello stomaco.
Irene, io ti amo.
Sei tutto ciò che ingoio:
veleno, amaro, dolce, groviglio nella gola.
Ascolta la nenia complice:
ti prego di concedermi
la fragile illusione di questo strano amore.
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    Scritta da: Anna Cottini

    Pensiero di donna

    Toccare con gli occhi chiusi
    l'aria stanca della sera,
    confonderla con l'alba
    di un risveglio lontano.
    Tenerti prigioniero
    nell'orlo della gonna,
    cucirlo con il filo
    della seta per cullarti
    sull'onda del mio passo.
    Entrare scalza
    nella tua camicia
    e scivolare piano
    sulla tua pelle chiara.
    Danzare persa in una scena
    e regalarti l'illusione
    di donna solo tua,
    io che ho dentro al cuore
    tanti cuori.
    Cucire il tuo dolore
    nell'orlo della gonna,
    col filo delle spine.
    Confondere il colore
    del mio sangue con il vino
    e illudermi che, ancora,
    l'ombra della sera
    nasconda l'alba
    di un risveglio.
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      Scritta da: Anna Cottini

      Questo amore

      Com'è strano questo amore:
      non promesse, né parole,
      in discordia di colori,
      armonie senz'equilibrio.
      Com'è amaro questo amore:
      sa di abbraccio non concluso,
      di un'e-mail senza risposta,
      di una gonna spiegazzata.
      Com'è dolce quest'amore,
      come un sogno immaginato
      ch'è piovuto sui capelli
      come lacrime di stelle.
      Com'è vuoto questo amore:
      sa di amplesso senza odore,
      di un digiuno di tre giorni,
      del corallo che ho perduto.
      Com'è pieno questo amore:
      ha il sapore di un buon vino,
      di due labbra di vaniglia,
      di un corallo ritrovato.
      Com'è strano questo amore,
      fatto d'ali, solo d'ali,
      impalpabile respiro.
      E son certa, senza dubbio,
      non è solo un'illusione:
      è attaccato alla mia pelle,
      nel mio umore, nel mio fiato,
      nel timore di smarrirlo.
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        Scritta da: Anna Cottini
        Solo i miei passi parlano, verso la vetta.
        Scarponi, zaino, mani ruvide,
        respiro, voglia d'infinito, di ali.
        Il suolo è complice del mio stupore.
        Sono erba attaccata alla roccia,
        sono aria incollata alla nuvola.
        La bocca è arsa, bevo una goccia
        che, lenta, scivola sul viso:
        sapore di sudore e lacrima,
        simbiosi tra terra e spirito.
        Improvviso, l'immenso si espande.
        Ascolto un bisbiglio: la vetta racconta al cielo...
        è quasi melodia o, forse, è preghiera.
        Composta nel agosto 2007
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          Scritta da: Anna Cottini

          Bacio

          Bacio - definizione
          Sospensione di tempo,
          quasi a inebriarsi,
          quasi a librarsi.
          Vedere una forma mai vista,
          ad occhi chiusi.
          Toccare l'"oltre"
          che rapisce e consuma.
          Qualcosa che entra improvviso,
          qualcosa che si lascia incustodito.
          Non percezione di suoni.
          Intuizioni di odori.
          Sapore d'anima svelata,
          di dono, di meraviglia.
          Paura che sia sogno,
          paura di vuoto, dopo.
          Composta nel febbraio 2009
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            Scritta da: Anna Cottini

            Il foglio

            Non cercarmi nell'amore prestato,
            nel sentimento lasciato in un'auto
            e nemmeno in storie pacate
            dove abitudine abbraccia la noia.

            Mi trovi dentro ad un foglio sgualcito
            dove la penna lega parole:
            linee parallele, a volte oblique
            indecise tra sopite emozioni.

            Sfiorando i tragitti dell'inchiostro
            saprai delle vie del mio pensiero:
            s'impigliano e improvvise si sciolgono
            nell'assopimento di una virgola,

            poi volano in un verso senza rima
            dove scivolano come in sogno
            quelle cose che parlano d'amore.
            Nel foglio sosta un attimo di vita.

            Lo troverai in una tasca, piegato,
            nel vecchio cappotto che ti va stretto:
            sarà un fermo-immagine inaspettato,
            sapore di carezza e cioccolato.
            Composta nel settembre 2007
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              Scritta da: Anna Cottini

              Ci sono posti

              Ci sono posti magici
              dove si accende il cuore:
              mi sembra di trovare
              la sciarpa che ho perduto,
              le note di una giostra,
              l'odore di un balocco.
              Mi pare di sentire
              il pollice che scivola
              la buccia dei piselli
              sgranando primavera.
              S'inceppano i pensieri
              ma snodano gugliate
              del filo del passato.
              Inerme mi sorprendo,
              nell'ansia dei progetti,
              di aver ancor bisogno
              di stringere al mio petto
              un orsacchiotto sporco
              di lacrime e minestra.
              Composta nel novembre 2007
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                Scritta da: Anna Cottini

                Al di là del muro

                L'edera saccheggia
                il muro di confine;
                lucertole nascondono
                il bottino fingendo una danza,
                onde flessuose ubbidienti al sole.
                Bruciano le pietre nel delirio dell'arsura;
                occhi bruni spiano
                segreti avvolti in candidi pizzi,
                movimenti di capelli e fianchi.
                Al di là del muro
                forse volano farfalle
                sulle rose selvatiche.
                I fichi gridano l'estate
                aprendo la passione:
                alito dolciastro,
                vecchi crocifissi alle pareti,
                vesti nere a nascondere
                ferite e divieti.
                Fugge la serpe,
                zingara impaziente
                nel canto ipnotico
                di cicale predatrici.
                Si riposa ebbra una giara
                custodendo storie di sudore.
                Si ricama la sera di gusto salmastro,
                s'acquietano i grilli nell'intrigo della notte;
                lucciole e stelle si confidano:
                è il loro turno.
                Il silenzio si fa brivido.
                Solo al di là del muro si baciano gli amanti.
                Composta nel luglio 2009
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