Se ripenso a quel momento quando mi sei passato accanto al sole che non c'era, non era primavera, al passo un po' affrettato un sorriso al vento hai dato, a me che ti aspettavo da mesi contro il muro nei buio delle notti a cercare il sole dove non c'era amore.
Adesso che mi hai trovata sei un'ombra sfocata da mille e più pensieri che vanno sempre a ieri, ma prima o poi si cade nella trappola del cuore e tu dovrai scegliere se vivere o morire...
Mi sono arresa sotto il peso dei miei sogni, sotto il peso del tuo silenzio, sotto il corpo che non ho mai avuto, sotto il bacio desiderato, sotto il tramonto del tuo sole, sotto le nubi delle tua tempesta, sotto l'indecisione di esserci, sotto l'indecisione di non esserci, sotto gli occhi dei bambini, sotto questo amore che non ha confini...
Come su tasti a due colori hai suonato le mie note quando accarezzavi le mie gote come nel mondo delle fate. È passato tanto tempo da quando col tuo canto riempivi le mattine delle tue uniche bambine. La vita ti ha segnata come un lampo all'improvviso ti ha lasciata sola senza il sorriso. Adesso vivi a stento non sento più il tuo canto come se il tuo cuore si fosse ormai spento...
Senza te nessuna porta si apre rimango nel buio di questa croce, aspetto la candela che tieni in mano per andare lontano con te piano. Senza te l'assurdo svanisce chiamo il tuo nome è un fuoco che cresce mi eviti, mi annulli, mi fai prigioniera della nostra storia che è una chimera, ti senti ferito e solo nel buio confuso e convinto che tu non sia mio, adesso ti dico col cuore in mano, con voce tonante, amore ti amo...
Un'ombra sul viso non è un sorriso è un corpo che esce che scende ferisce, una lacrima lenta, concisa decisa di arrivare alla meta lei è sicura, ti guardo e mi annullo nel riflesso fasullo di donna che ero ora solo un pensiero perduto nel tempo lontano anni luce dalla donna ideale ora solo irreale non ero precisa al viso deciso e sei deluso per il reale diverso non posso far nulla per rimediare la mia faccia è questa, non la posso cambiare...
Sono una ladra, ho rapito il tuo cuore, ti ho ricattato, ma non è servito, me lo hai lasciato incustodito e ora sei freddo e impaurito. Te lo ridò indietro non so che farne se vuoto d'amore è solo di carne. Volevo tenerlo per il tempo futuro far batterlo insieme, ma ormai è duro come una pietra che giace sul fondo di un sogno sommerso nell'oceano profondo...
E torno dentro me a chiedermi il perché di tanta solitudine di pensieri stanchi di lacrime amare del perduto amore del sentito dolore.
Credevo nel tuo dire, così bella da morire asciugavo le tue lacrime affinché non sentissi il vuoto di un amore lasciato.
Continua lui ad indossare una maschera di carnevale così ambiguo e furbo crede di bloccarti in un pugno.
Sessanta giorni per cercare il senso a quel che era accaduto, ora buttato al vento.
Goccia dopo goccia scorreva il tuo amore, fiele per il cuore, lento stillicidio che portava addosso l'odore del suicidio, l'anima in un fosso.
Non potrei provare amore per un uomo che mi ha dato dolore, ma capisco quel che passi ce ne sono nella vita di fessi che si lasciano incantare da un "te lo giuro amore, senza te non posso stare..."
Ti sei lasciato andare nel tuo lento camminare hai perso l'ago del destino, forse non ti ero vicino, ma ti ho preso per mano, andavamo piano, però ti sei fermato e hai perso il fiato. Cercami nel sapore dei tuoi sogni, fa che il giorno non dormi che il vento ci accarezzi ancora che i fiori si colorino per noi che rinasca il cuore prima o poi.
Nei cassetti della memoria solo polvere che noia! Affondo le mani per cercare un ritaglio, un appiglio che mi faccia ricordare il battito del tuo ciglio, solo vuoto, spazio immenso che rimbomba in un prato sconfinato, nel tuo essere di sempre, il nulla, il niente, il silenzio.
Quel che era delle notti ora è fumo nei tuoi occhi, quel che sembra il domani ora è cenere nelle mani, quel che vuoi per dispetto ti ha già fatto lo sgambetto, sei caduto e ora strisci come un verme e pure ferisci, non sei umile nel dire le parole che hai nel cuore, le trasformi in una lama che taglia in due la mia anima.
La pioggia spezza il silenzio della notte, quasi a voler piangere su un dolore forte, mi riparo al caldo del mio cuore, ho buttato sul fuoco un dolce amore.
Per i passi lasciati dal passaggio sulla mia anima da un animale selvaggio ora mi ritrovo calpestata, senza fiducia, disprezzata.
Non conto di essere capita, non importa se volevo essere solo amata, quel che conta è ciò che prova il cuore che mai come adesso non ha smesso d'amare...
La rabbia lascia il posto alla pazienza, ne avrò tanta e nel frattempo coltivo la speranza che un giorno possa ancora respirare l'aria pura che solo il tuo vero amore mi può dare...