Il mio sogno lo incontri là dove le nuvole incontrano il cielo dove c'è la brezza e l'odore di pioggia... Il mio sogno soffia sulle foglie cadute, prive della linfa vitale, dell'amore di un albero che aveva dato la vita e che ora piange... Il mio sogno rimane lì nel sangue che fuoriesce dalle ferite del cuore... Il mio sogno rimane nel tuo cielo nella speranza che tu un giorno possa salire lassù, coglierlo e farlo tuo... nostro.
E lascio le mie impronte sulla sabbia, il mare al mio passaggio le cancella, recito il copione di una vita piena, vuota, mai rassegnata. E siamo un po' tutti comparse, chi burloni, chi per farse, chi ride e chi piange, ma siamo noi anime di sangue. Avanti, si recita, è si va avanti per molto tempo, per anni, chi del bene fa il fulcro vivo, chi invece del male fa il mito. Ingoio lacrime senza rumore che graffiano l'anima e il cuore, sfioro col mio dito il tuo ricordo ma scivolo in silenzio verso il fondo...
Un cuore di carta avevi creato di rosso vermiglio lo hai colorato preso, accudito, tenuto in vita per la nostra gioia infinita. Per una burla di questo destino l'hai accartocciato e cestinato, lo guardi piangendo, non è quel che volevi non trovi pace nei tuoi pensieri, si vive lo stesso pur senza un cuore e al suo posto hai tenuto il dolore, sordo, penoso perché lei è vita ha il tuo respiro, non è finita...
Tante poesie scritte col cuore per farti capire che c'era l'amore, tante strofe baciate dal sole per inventarmi messaggi d'amore, tante lacrime cadute dal cielo per scandire il tempo che ero, tanti ricordi in fila li ho messi per aspettare che tu ritornassi, tante emozioni entrate nel mare affogate, annegate lasciate andare, tanto tempo perduto a capire quello che il tuo cuore anelava a non dire. Ora il tempo è scavato nel tempo, ora il giorno non ha contrattempo, ieri eri solo nel buio con me, oggi sei solo nel buio di te.
Come un ramo perduto, dal vento celato, dal mare rubato, cerchi aiuto, così io attendo, che il tuo dolce cuore riprenda fiato, per mai più morire... Le parole che vorrei dire le scrivo su un foglio di luna piena bianche come la neve fresca di aprile segnano il confine tra il dire e il fare... Pensieri posati sugli aghi di pino staccati dai rami in un grigio mattino, silenti si spingono fino alla terra per far rinascere il giorno col sole d'argilla. Tu vento dorato che vieni dal nord, tu soffio fatato che porti un ricordo, tu estasi e angoscia mescoli dolore, tu sogno di un sogno chiamato amore...
Mille passi trovo dentro al cuore, mille anni di solitudine, che orrore, mille volte ho sbattuto contro un muro, ora vedo il sole, niente lo oscura.
Tanti colori dipinti su una tela, la mia anima più possibile sincera, scarabocchi di una vita traballante, ora ho raggiunto la pace, quella del sangue.
Fatti e desideri andati in fumo per arrivare a un domani digiuno, avevo la tavola imbandita, no la vedevo, scorrevo la vita tra le dita.
Quello che più conta nel mio mondo strano sono coloro a cui dono amore e non invano, sono i colori che fanno apprezzare un quadro, non il buio di un cuore tetro.
Ho chiesto perdono e mi è stato dato, la dritta via ho seguito, ho trovato un sorriso sincero e ho perdonato chi di me ha fatto strage e se ne è andato.
La vita è fatta per essere vissuta, non esiste pegno per barattarla, una ne hai avuta, non gettarla in fondo ad un oscuro sogno, vivila così e non ci sarà disdegno...
Accontentarsi alle volte sembra poco, raggiungere il successo non ha scopo, solo quello di farci perdere di vista chi ti vuol bene senza dire basta.
Lui che lenisce le ferite, appiana la tempesta dei pensieri, con il suo fare lento ci travolge, ci sconvolge ci culla... e poi perché? Per farci metabolizzare ciò che siamo da sempre...