Sognami appesa al tuo domani che mi scaldi spesso le mie mani, non dire se non sai che dire, non fare se non sai che fare. La fame del silenzio ha morso il tuo respiro, vorresti urlare al vento il tuo dolce sentimento, non puoi perché sei in gabbia chiuso nella tua rabbia, ma lei è lì che aspetta, ma forse non c'è fretta, e se un giorno lei sparisse? Non farti le domande e vivi in ogni istante...
E stringo quel bicchiere che mi hai lasciato tra le mani, ho assaporato il tuo silenzio per non pensare al domani, le schegge di cristallo mi penetrano nel sonno dove eravamo soli, padroni del nostro mondo, stavamo insieme per ore a prosciugare il vuoto che nel passato aveva cavalcato, ora che non ci sei mi sento come il nulla, non posso più amare se ho te nel cuore, accanto nel silenzio mi resti tu accanto ti lego e ti rilego con un bel nodo al cuore ma non trattarmi male o io potrei morire...
Ti ho lasciato il tempo affinché i boccioli diventassero rose, è trascorso un altro inverno con la neve sulle case, adesso che è arrivato il tempo di calpestare la sabbia, tu sei sparito, dietro la tua rabbia. Ti ho lasciato il tempo affinché risolvessi il rebus del tuo cuore e decidessi, ti ho lasciato il tempo di un'agonia nella quale mi hai lasciato, andandotene via...
Vi lascio per un po', in giro me ne vo, in cerca di me stessa nello specchio di me riflessa, di anni sconosciuti, di bambini mancati, di amori rubati, di sogni proibiti mai realizzati. Ho provato col cuore a gridare amore, ho preso ogni appiglio, ma non hai battuto ciglio. Adesso mi scrivi che la colpa è dovuta che non ti ho capito, che non ti ho voluto. Va bene, vado via, nel mio mondo mi chiudo, vi lascio una poesia, un abbraccio e un saluto.
Tra il dire e il fare c'è il vuoto da colmare, tra sogno e realtà c'è la vita di qua, nel mondo etereo ci siamo incontrati col mondo reale ci siamo scontrati, niente previsto è stato il caso come due fiori dentro ad un vaso, e innaffio in silenzio e porgo pazienza aspetto il sole per donare amore. Su mare in tempesta ci siamo imbarcati, con l'ira funesta abbiamo lottato, le anime e il cuore sono a brandelli ma non c'è arresa siamo granelli di sabbia pulita che attendono il mare per unirsi ancora e iniziare a viaggiare...
Le onde biancastre solcano la sabbia, è un lento sfiorarsi senza rabbia, una carezza dopo l'altra che dura da secoli immaginate se accadesse a tutti i popoli? Sarebbe la fine delle guerre assurde sono inutili, portano distruzione e morte, armano di fucili anche i bambini che bruciano l'infanzia come dei camini, dovrebbero giocare col pallone invece di rischiare di saltare sulle mine poste dal nemico per fermare in fuoco amico. I potenti della terra non hanno mai fatto una guerra, non sanno che vuol dire vivere e uccidere per non morire...
È qui che passeggio la domenica mattina, tra antiche mura e odori di cucina, aiuole ben curate, come fosse estate, e merli di torri mai scalate.
Un orologio segna l'ora del mio arrivo su un piazzale che ha visto albeggiare turisti di ogni dove e monaci pregare rimanendo nel suo splendore natio.
Mosaici di indescrivibile bellezza ornano un Duomo di inestimabile valore che con molto sangue e tanto dolore adesso mostra la sua faccia a chi lo apprezza.
Gente scura di pelle insieme a capelli biondi hanno invaso le strade dei nostri latifondi portando la loro arte e la magia fino a giorni nostri, nella Palermo mia...
Passi tra le note di una poesia, la senti mia, non leggi, ma rifletti, non sai se è la giusta via quella che hai scelto, un amore lontano, ti chiedi se hai mai amato così, non è strano.
C'è gente che trascorre l'intera esistenza domandandosi cos'ha di straordinario l'essenza rubando solo attimi d'amore, cantando come fosse a parlare il cuore.
Hai cercato di capire cos'è amare davvero, hai illuso, per poi essere sincero e il tuo cuore non ha smesso di cercare un altro cuore da poter amare.
Tu non ami che te stesso, fingi di provare, ma è un passo falso, cammini dentro un vortice di vento forse ti fermerai, ma non è ancora il tempo.
Viaggiare attraverso la vita su un binario corroso dal tempo, vedere il paesaggio sfocato da ombre diffuse dal vento, legare i pensieri ad un palo lasciarli in balia di un sogno provare a tornare, non serve morire, bere da fonte imperfetta, nutrire lo spirito, inciampare in un cuore, cadere disfatta. Viaggiare attraverso la vita scoprendo un sole assassino che uccide la luna in ogni mattino...