Seduta alla stazione del mio io, aspetto che arrivi tu... Guardo i treni transitare, aprire le porte verso me, invitarmi ad andare verso una meta sconosciuta, in un tempo senza tempo, fatto di occasione e non di sentimento, ma io aspetto te... E aspetto te, fragile nei miei pensieri, fasciata nei miei panni stretti, ingrassata da una vita vuota, aspetto te che sei il mio grande amore, l'unico pensiero che mi lega a questo mondo, te che sei l'unico bacio non dato, il solo corpo non stretto, il pensiero non vissuto, il tuo nome non gridato.
Ti cerchi confuso, ti sei illuso per un amore imprevisto sentito e rimasto. Lei c'è nella pelle nel cuore ribelle, nel cerchio concluso con il reale confuso, mi senti volare col mio dolce parlare ma non vuoi dire, mi farebbe soffrire, ma per una volta sarai la mia strada, irta e spinosa come serpe insidiosa, la tua coscienza rivolta il passato aspetti che il fiume si sia calmato...
Sono tornata indietro sui miei passi salendo i gradini di una vita di sassi, ho guardato dall'alto il mio oggi con gli occhi e mente di una donna saggia. Sono tornata indietro sui miei passi, volevo cogliere ciò che persi, ma il mio recinto era fatto di cipressi e ciò che è andato non torna con i tuoi passi. Sono tornata indietro sui miei passi, sperando di vederti una volta ancora, ma ora corro stanca fino all'oggi dove c'è soltanto una labile aurora. Sono tornata indietro sui miei passi, invano, ma ora proseguo il mio stanco cammino per vedere dove mi porterà questo triste mattino...
Prendo il sole del mattino lo punto verso te scaldo il cuore di chi ti è vicino, prendo la rugiada la dono al mio cuore così che possa raffreddare questo amore, prendo un sorriso te ne faccio dono così che io possa avere il tuo perdono... prendo le parole le spargo al vento così che tu possa uscire dal tuo labirinto... vieni amore, c'è un cielo stellato aspettiamo la notte su un cavallo alato, solo nei sogni prenderai il mio cuore e potrai scrivere parole d'amore...
Col fino spinato mi hai recintato cercavo la vita, ma la morte mi hai dato, ti osservo nel ricordo sporco di te nell'ultimo giorno che hai concesso a me, avvolto nel sole splendevi di luce, ma poche parole han tolto la voce, dell'anima hai riso ed è lì che hai inciso il tuo nome bastardo, sei solo un codardo, adesso che il filo mi stringe la vita tu ridi che hai vinto una sola partita, ma io che son dura non ho paura di te che del male hai fatto una cura, chiudo gli occhi e non sento dolore il filo spinato non arriva al mio cuore.
L'altra me affogherebbe nel silenzio, l'altra me darebbe l'assenzio, accartocciata nella parte peggiore sarebbe in questa vita al livello inferiore, lei completa me stessa, ragiona con la testa, che stress!
Non la lascio comandare nelle faccende di cuore, in quelle dell'amore, se fosse per lei starei al sole senza saper cos'è soffrire per amore.
Il taglialegna non sa quanto un albero respiri, quanto sia aria la sua vita, taglia i rami, cadono le foglie sui manti di resina, la vita s'infrange come i tuoi pensieri da eremita. La pioggia inzuppa i tuoi disegni non c'è giorno in cui non ti disdegni e vedi scolorire piano, piano, la vita che avevi ancora in mano. La gomma non cancella ciò che hai scritto la matita si è spezzata e tu stai zitto, affogo i miei silenzi su un guanciale alterno una consonante ad una vocale per dire quanto amore provo ancora nulla di simile finora. "Tieni stretto a te amore mio il giorno del nostro forzato addio amando chi non c'è nel tuo domani mandando in frantumi gli aquiloni ormai lontani dal nostro sperato ieri..."
Il vento ha sbattuto contro la scogliera un gabbiano che volava felice, ferito e agonizzante pensa a lei e non ha più pace, tenta invano di riaprire le ali e tornare in volo, ma morirà su quella scogliera, ormai solo...
Una ferita sanguina fiumi di speranza, ricominciare a vivere, ma da dove? ... da un cumulo di indifferenza? Io non sono così, lo sapete...
I fuochi che brillano alti nel cielo scandiscono il giorno di un anno nuovo, per chi ama e lo fa da tempo per chi è solo in questo momento, per i sorrisi di molti bambini, per coloro che adesso non sono vicini, auguri, si dice, per chi in guerra e chi in pace, per i figli lontani, per chi ha le bombe tra le mani, per il giusto impaurito, per l'arrogante ferito, per il ricco di cuore, per il tacito buono che dona amore; non c'è differenza, il tempo pareggia chi lotta per amore e chi vive senza... Buon anno.