Piccole lacrime rigano la tela del tempo, pennellate di colore sbiadiscono al loro passaggio, ricordi impressi, confusi, imrpigionati nell'attimo in cui si sono creati, scavando solchi che neppure chili di mastice riusciranno a colmare; distruggere la tela non servirebbe a cancellare gli odori, i sapori, le emozioni che senti col cuore; ti allontani, ma la prospettiva non cambia; volti la faccia, ma quell'immagine si riflette come se tu fossi nella stanza degli specchi; quella tela contiene la tua vita che vivrà anche dopo di te, puoi anche ignorarla, ma sarà la tua ombra fino al giorno in cui una pennellata finale cancellerà tutto ciò che di buono o di cattivo hai creato...
Ho cercato dentro, mi sono persa intorno, nei sentieri bui della mente ho incontrato te probabilmente, ho lacerato visi, ho spaccato cuori, ho offerto fiori, ho insabbiato il mare, ho distrutto l'amore, adesso sono fuori, si fuori da te perché io sono l'egoismo e non c'è posto per me...
Ci si innamora di un sogno? Non so nulla di te e ti amo tanto, amore mio senza rimpianto, non penso né ieri né domani ma penso a noi così lontani, tu sei solo un nome non hai un corpo, ma la tua anima mi da conforto, non so se ci sarà mai il desiderio di vivere il dopo, quello vero...
La vita scorre nonostante tu non voglia, la notte passa e tu sei sveglia, fermare il tempo non è da noi, pensare al domani come tu lo vuoi. Rifletti e ci ragioni, non ci sono posizioni, né prese di potere per un amore da avere. E abbassi lo sguardo verso il petto, lui batte forte per dispetto, lui è sparito in un vicolo cieco, prendendo quello che di te era un sogno, ora ti senti vuota ed è uno spreco, e batti contro il vento il tuo pugno...
E respiro il tempo di un fiato al tramonto, cosparso di luci in un pallido giorno, correndo spedita verso il domani a braccia aperte con te tra le mani.
E respiro il mondo di belle canzoni di frasi divine, di aspirazioni, di anni fuggenti che tornano indietro portando ricordi di un vecchio passato.
E respiro il sole di un bimbo felice che gioca e traduce la mia vita di pace rimango aggrappata ad uno stupido sogno, mi sveglio ferita da un lungo sonno...
Odio la noia del mare in tempesta mette scompiglio nella mia testa, odio il rumore della foresta soffia il vento e foglia non resta, non sono ad un bivio mi addentro ferita, cerco l'uscita il tormento resta, scavato, inciso.
Non è una scelta, non si tratta del cuore, ma solo sapere dove risiede l'amore, se giace in testa, sono tranquilla volo leggera come una farfalla, se segui il cuore, capisci pure, che non posso restare per non deviare la tua decisione.
Mi guardo allo specchio e più non vedo il sorriso che arrivava al cielo, cerco la donna che mostrava gli occhi, non c'è, è scomparsa dietro i rintocchi.
Costeggio la mia vita, la guardo dal di fuori, non sono quella che voglio e son dolori, sorrido e mi soddisfo del giorno che ho, la notte scende presto, chiede il conto però...
Mostrami dolce luna la vera faccia non stare con la maschera, sei una feccia, allarghi il cuore e sorridi dolcemente, non puoi ingannare il sole e chi ti conosce veramente.
Scelgo di restare, non posso più andare, la vita è destino, non si può cambiare, nel tempo che ho del sonno chiedo a Dio di non svegliarmi all'alba, di divenir oblio...