Mi basterebbe guardarti dormire, accarezzare il tuo viso, sognare i tuoi sogni, riuscire a rendere il tuo risveglio unico... unico come sei tu... due parole come lo siamo io e te, due cuori, due anime, due vite, due binari che non si incontreranno mai...
Non ti dirò mai addio finché avrò vita nessuno spezzerà le gambe a questo amore non sarà domani e non è finita fin quando non smetterà di splendere anche il sole.
Non ho chiesto di amarti, ma è successo adesso hai messo tutto dentro un cesso puoi far scorrere l'acqua veloce così non sentirai più la mia maledetta voce.
Dalla melma e altresì dal fango rinascerà un fiore, adesso piango, ma sassi hai messo dentro il cuore così ogni creature non nasce, ma muore...
Se ci fosse stato lo sfiorar delle labbra, se la tua mano avesse accarezzato la rabbia, se il tuo profumo avesse lasciato il segno, non sarei qui a scrivere ragionando.
Sono invisibile come l'aria, bevo il vento che porta il tuo odore, nessuno mi vede, neppure il sole, non faccio ombra, sono noia.
Le scaglie d'amore trafiggono la speranza, le tolgo una ad una ferendo la pazienza, carezzo le ferite del cuore sfiancato, pensavo ci fossi, ma non ci sei mai stato.
Ripongo le mie armi, il fascino, i versi, li metto in un cassetto chiuso dal dolore, mi volto e proseguo i miei giorni persi, senza nulla da dare, se non un grigio colore...
Ho donato il mio cuore alla luna affinché risplendesse nella notte, ho sparso il mio amore al vento affinché ti raggiungesse, ho lavato l'anima dai sogni affinché fosse pronta per un nuovo amore...
Lascia che io parli al tuo silenzio, lasciati cullare dal tuo dolce fiato, tira fuori le parole che dire non hai mai osato, fa che smetta quel logorante ronzio.
Un tarlo dopo l'altro e la tua anima cola, la linfa che scorreva si esaurisce da sola, fa che si rigeneri col tuo dolce canto, non pensare a quel che hai perso, non aver rimpianto.
Cos'altro potrei dirti che non ho scritto, tu tergiversi o te ne stai zitto, assumi un atteggiamento adatto, sei pirata sulla tua nave da matto.
L'inverno che porta le foglie agli occhi grondanti di pioggia al mattino, chiudi il cancello alle tue spalle, io ti sarò sempre vicino...
Odore di morte si avverte nell'aria, dove prima c'era la primavera, polvere sotto le stelle, pezzi di storia andati in fumo, attonita si guarda il vuoto là dove prima c'era un muro.
Per un accordo amaro tra la terra e il cielo si trema ancora, ci si dispera, non è arrivata la bella stagione nei cuori di coloro che hanno perso il passato, e la ragione.
La morte non ha un colore, non ha pure un senso, incurante di ogni ragione raggiunge senza cadenza, come foglia che cade sulla terra scricchiola furtiva sulle macerie perse e ne è fiera...
La vita gocciola in ogni istante, se prima eri un dolce infante ti ritrovi con la barba sul tuo viso, è passato in fretta il tempo del sorriso.
Gli anni sono volati via sciogliendo i tuoi dubbi, mettendo le catene ai pensieri nobili strisciando negli incavi di quel che eri han fatto di te un uomo tra i più veri.
Stilla ancora la tua vita, sei solo a metà della salita, hai visto le inferriate delle tue prigioni aprirsi per far posto a nuove stagioni, la primavera di una bella giovinezza, l'estate che ha portato la freschezza, l'autunno malinconico del dolore, l'inverno che ha nascosto il tuo sole.
Dolce amico che viaggi nella notte scura, le gocce della vita non devono far paura, bevi dolcemente quel che ti resta se non temi un altro inverno, il resto sarà una festa...
La mia anima scivola verso il fondo, con lei anche i pensieri, si inseguono in una corsa del destino che non mi vedono protagonista, come lo ero. Se cerchi di guardare l'arrivo, non vedi che il buio, chissà perché si è spenta la luce di ogni mio pensiero. Provo ad attaccarmi a qualsiasi cosa, ho le unghia consumate, la pelle scorticata, i piedi indolenziti, la faccia un po' bagnata, ma la corsa non si frena, inarrestabile verso il tramonto di una vita sincera, che vivrei fino in fondo. Mi chiedo dove sia finita la musica dell'anima, quella che mi permetteva di scrivere la rima, potessi sporgere la tua mano e afferrare la mia, salveresti quel che resta e la mia poesia. Mi arrendo sconfitta, se si capovolgesse il mondo, non sarebbe una discesa, ma una salita che scalerei volentieri pur di non toccare il fondo. È stato bello e gratificante scrivere per la gente, per questo amore grande, per le soddisfazioni ricevute, avrò da ricordare alle generazioni future quanto è bello parlare col cuore... è terminato il momento di descrivere un rimpianto, di riempire di parole ciò ce vorrei tacere, di prendere sul serio un mio desiderio che è morto con il sole che ha accecato l'amore...