Scritta da: Anna D'Urso
in Poesie (Poesie personali)
Gocce di te
Piccole gocce di tempo riempiono il mio tempo,
piccole gocce di te riempiono una parte di me...
Commenta
Piccole gocce di tempo riempiono il mio tempo,
piccole gocce di te riempiono una parte di me...
Si avvicina il giorno fatidico,
vorrei tornare indietro, ma sono in bilico,
ho dedicato a quel momento versi,
ma dopo un anno si sono persi.
Ricordo, come fosse ieri, lo sguardo tuo
incollato a quello mio,
il sorriso accennato e il cuore a mille,
sono l'oggetto che vorresti, volti le spalle.
Il sogno è ormai finito dietro un vetro scuro,
il mattino ha cancellato un boccone amaro,
cosa rimane di " quel momento" ormai vissuto,
forse un ricordo inciso o mai avuto.
Mio triste Dio della bellezza in prosa
non potevi far di me la tua sposa,
hai scelto la giusta rima da fare
chiudere gli occhi e lasciarmi andare...
Non sono la musa di nessuno,
mi chiudo come un fiore che di notte dorme,
conserva i suoi colori, li ritempra, li accudisce,
così che il sole il giorno dopo sorrida ancora,
ma non è così per me...
La notte spegne ogni lampione d'anima,
scava ancora dentro ai sogni per apparire unica
cancella i giorni dedicati a te, a me,
al noi che non c'è, che non ci sarà,
semmai sarà notte, semmai sarà domani,
semmai... mi mancherai...
La penna sul foglio segna delle righe vuote,
non ci sono parole sul tuo diario d'amore,
non provi, non senti, sei trasparente al mondo,
vorresti che la tua musa apparisse,
ma dentro un sogno si perde... semmai...
semmai sarai,
semmai andrò,
semmai cammineremo,
semmai... dopo... semmai...
Per dirti addio mi ci vuole coraggio,
tirar fuori tutte le lacrime del mondo,
stenderle per terra e arrivare a te,
tuffarsi dentro e affogare insieme alle tue,
mai dolore sarà così grande...
ti amo e ti amerò fino a quando l'ultima goccia di mare sarà sale,
fino all'ultima goccia di pioggia,
fino al brillare dell'ultima stella,
fino a che il sole ti illuminerà ancora...
fino a quando le mie ceneri non saranno sparse al vento... e oltre...
Mi poso sulle ali del tempo
aspetto il giorno del tuo sorriso
cade una piuma dentro il vento
porta un chicco di riso...
All'improvviso il buio, un ricordo di bambina,
la mamma mi diceva: sai è morto Gesù, mi commuoveva,
ascoltavo il silenzio della natura,
sembrava piegarsi al suo volere,
gli uccelli smettevano di bere
per guardare la malinconia.
Veniva giù il diluvio,
pregavo con in mano il rosario,
pensavo alla sua mamma che piangeva,
che gridava recitando una preghiera.
Non c'era spiegazione a quello strazio,
non c'èra motivo per il quale il Padre
punisse l'unico figlio appena ragazzo
per un bene che aveva diffuso per le strade...
Ancor oggi ci si chiede la ragione
di quella inumana punizione,
la risposta sta nel dire
che ha immolato il Figlio affinché noi si possa
ancora credere, amare e perdonare...
Ho aperto le mie braccia a troppa gente,
a chi amavo e a chi non meritava niente,
ho lasciato il mio odore a chi mi ha inciso,
a chi mi ha lasciato fiumi di lacrime sul viso.
Non ho bussato al tuo cuore, la sua porta era aperta,
mi aspettavi, credevo con amore, in un labirinto stretto,
gli specchi riflettevano un passato, pensavo dimenticato,
ma era soltanto una rifrazione di quel che invece sei adesso.
Abbagli di luce hanno accecato il cuore,
vuoto assoluto era l'amore,
ora che scrivo in una pagina pulita
godo appieno di questa meravigliosa vita...
Non sai quanto è immenso un attimo se non lo vivi,
non sai quant'è grande un granello di sabbia se in mano non lo tieni,
non sai quanto è profondo il mare se non c'entri,
non sai quanto è grande il mio amore se non m'ami...
Il mio pensiero mi insegue come fa il vento,
là dove gli occhi hanno visto il tempo,
come aquile ci siamo librate e lasciate andare
a questo amore che non ci fa dormire...
Sollevo le spalle come arresa,
gli anni pesano dentro questa attesa,
consapevole che la fiamma non si spegne
neppure sotto la cenere perenne...
Immobile rimane il tempo mentre guarda
la scia che il tuo profumo qui mi lascia,
sarò il viso dei giorni che verranno,
o forse sarò solo un triste affanno...
Non so più dove mettere le parole
quando il mio cielo non vede il tuo,
respiro un fiato senza amore,
sono sola in questo mare d'illusione... la mia e la tua...
Un mare verde cristallino accoglie il mio pensiero,
fredda è l'acqua che vibra intorno,
neve sciolta al sole il ritorno,
unico il suo profumo in questo giorno.
Lento il suo movimento come il mio respiro,
assente è l'affanno per un amore vero,
un'aquila sorvola il mio cielo
privo di nuvole, doloroso come un chiodo di fachiro.
Quando la bellezza incanta l'occhio
nulla la combatte, c'è solo da dire addio,
anche se il cervello non connette
non compete neppure col migliore io;
chi si sofferma a guardare il volo di un gabbiano,
non sa quanta fatica fa un cuore solo
per poter dire cosa batte in petto,
dentro un involucro che delude te che sei un poeta maledetto...
Un accordo di pianoforte e inizia la musica,
un suono lieve accarezza le mie parole, i pensieri,
e tu sei li,
vedo la tua bocca muoversi, ma non sento,
le parole feriscono, la musica le ferma...
Tra noi non c'era amore, solo uno stupido gioco di violenza,
un parlare all'anima, un buco in mezzo al cuore,
un silenzio da colmare,
fuori il mondo continua, ignaro dei frantumi del cuore,
se ti ricorderai ci sarai,
accordi che accarezzano le mie lacrime,
un dolore che riempie questa stanza vuota,
e tu sei lì...
Dimenticare le parole, i gesti, ho parlato col vento,
come fosse gesso sparso sulle mani,
perché non è bastato amarti, non averti,
nel cuore mi odi,
e tu sei lì...