Scritta da: Antonella
in Poesie (Poesie personali)
Il segreto
Nel sorriso
del figlio
è custodito
il senso
dell'esistenza materna.
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Nel sorriso
del figlio
è custodito
il senso
dell'esistenza materna.
Certe giornate d'inverno
il sole ha una luce speciale,
gialla e fredda
ma che riscalda il cuore.
Della lontana estate
fa sognare,
senza fretta però.
Ogni stagione
il suo frutto offre
da gustare.
Quieta e silenziosa la notte
dal ritmo sobrio dell'orologio scandita
e dall'eco di confusi viaggiatori delle ombre.
Avvolta nel tepore domestico
ne assaporo il godimento
intimo e solitario.
Prolungo il modesto piacere
lottando con la fatica del giorno
che con lento incedere giungerà alla fine
le palpebre a oscurare.
Miti saranno le mie visioni notturne
regolari e lievi
come già il respiro.
Senza risposta
il muto appello a Morfeo resta.
In vece sua sono accorsi, non reclamati,
tutti i fantasmi dell'animo mio.
Funesta libagione hanno allestito
sulle vestigia del mio cuore.
Il banchetto non abbandoneranno
prima che luce nuova del mattino
giunga ad elargir spessore
a quei notturni spettri.
Attonita e assorta
mi abbandono a insoliti esercizi
di taratura.
Potrò calcolare
quale il dolore più greve
quale il giogo più angusto?
Le parole irriverenti
o il buoi del silenzio,
arma tua affilatissima,
che contro me scagli
con volontà d'offesa?
I conteggi del cuore
fan difetto dell'acume
necessario alle stime,
i conti non tornano mai
c'è sempre una carenza
o un eccesso.
Preferisco l'eccesso,
posso incontrare
con chi spartir
quel che resta.
Il silenzio della sera
nella dimora deserta
senza fretta
mi avvolge,
concedendomi il ristoro
di momentanea quiete.
Mirabile prodigio,
all'umana creatura concesso,
navigar nelle anelate terre
con viaggio etereo e lieve.
Anch'io quieti mari solcai
quando intorno la tempesta vessava,
anch'io le stanche membra distesi
quando intorno la fatica stremava.
Da quel peregrinar
sempre ritorno feci.