Le migliori poesie inserite da Barbara Brussa

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Scritta da: Barbara Brussa

Condividere il Tempo

Chiusa, come dentro un'ostrica,
c'è la perla rara della tua essenza.

Se soltanto riuscissi
a vederla anche tu...
rimarresti abbagliato
dalla sua fulgida bellezza!
E forse riusciresti a concedermi
un po' più di tempo
per visitare quel luogo segreto
che risulta segnato soltanto
nelle mappe di chi ha occhi
che sanno vedere.

Per guardare basta un minuto.
Per vedere, spesso, non è sufficiente una vita intera.

Ah! Ma io ti prometto che farò presto, perché ho già sbirciato dentro.
Ma tu, regalami un po' del tuo tempo.
Tempo, solo tempo...
che da tuo, diventerà nostro.
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    Scritta da: Barbara Brussa

    Non è amaro, l'amore

    Soffitta buia e polverosa, diventa il cuore.
    Ricordi ingombranti accatastati sui muri,
    a marcire germogli di felicità.

    Ho bisogno di fare spazio,
    aprire finestre sul mondo,
    affinché la luce filtri.
    Respirare magia, disintossica l'anima
    dai veleni d'un passato ammuffito.

    La felicità non si vende
    al prezzo d'un malinconico sorriso...
    Senza spesa si offre,
    laddove il cuore sorriderà
    d'un sorriso alle labbra sconosciuto.
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      Scritta da: Barbara Brussa

      Sei dentro me

      Ti sento camminare leggero
      sui miei pensieri
      mentre gioco con parole sfumate
      in quest'autunno che spoglia gli alberi
      ma non il cuore

      Incastrate fra le dita
      nuvole d'emozioni si dimenano
      in un cielo insolente
      che trascura i nostri nomi

      Ti sento dentro l'anima
      quando maree di memorie
      s'innalzano ad annegare
      con clemenza lo sconforto

      Sei dentro me
      mentre conto perle
      candide gemme delicate magie
      dal tuo mare d'occhi affiorate

      e ne faccio rosario
      di un'unica preghiera
      Torna a prenderti ciò che il tempo
      non cestina nell'oblio

      E in un amplesso di luna
      germoglieranno
      infinite gioie d'amore.
      Composta domenica 28 luglio 2013
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        Scritta da: Barbara Brussa

        Filastrocca della mediocrità

        Quante sedicenti "regine della seduzione"
        al passar d'un uomo si mettono in azione
        Passeggiano, più o meno sinuose,
        sul red carpet di allusioni mostruose
        L'autoscatto racconta di pose ammiccanti
        che tutto saran fuorché eleganti
         
        Inizia la danza che le vede spogliarsi di tutti i veli:
        amor proprio, decenza e ritegno
        gettati in aria quasi con sdegno
        Cade a terra l'ultimo brandello di dignità
        e cala il sipario sul misero spettacolo 
        della volgarità.

        Dall'ultima fila s'alza in piedi il Fascino,
        discreto ed elegante, dice a se stesso: 
        "Imbarazzante, quella non è seduzione, 
        con me non c'è alcun paragone!"
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          Scritta da: Barbara Brussa

          Chitarra gitana

          Pigramente si spegne
          la melodia di una chitarra gitana.
          Il tempo severo
          sbiadisce persino il ricordo

          che, ostinato, si veste di luna
          per illuminarsi
          ai bordi delle tenebre.

          Cosa resta, cosa resta di noi?

          Le dita del cuore stringono
          l'istantanea del Momento,
          quello scatto irreale
          che immortalò il volto divino
          dell'anima, distesa placidamente
          su un letto d'occhi di fiaba.

          E non ti cerco più
          nello scorrere lento e crudele
          del tempo che tace e occulta.

          Solo ti trovo
          in un morso di labbra
          tra lenzuola di seta;
          nell'ultimo volo, sublime
          e perfetto, della Farfalla.

          E se mi mordo le labbra,
          sento ancora il sapore dolce
          e folgorante di te.
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            Scritta da: Barbara Brussa

            Crudeltà d'una cruda realtà

            Dolci carezze
            con mani in guanti di seta
            Armi nascoste
            per silenziose ferite 

            Nemmeno t'accorgi
            delle stille di sangue
            che imbrattano i muri
            d'una favola bugiarda

            finché tutto non crolla
            sul pavimento della cruda-realtà
            dalla quale sbuca e t'assale
            meschina crudeltà.
            Composta martedì 16 aprile 2013
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