Le migliori poesie inserite da Barbara Brussa

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Scritta da: Barbara Brussa

Nulla possiedo

Nulla possiedo,
se non manciate di stelle
da seminare sui sogni.

La mano calma di chi ama
e la furia selvaggia
di chi inganno non tollera.

E sconfinati, acuti silenzi
a ferire il passo incosciente,
che senza rispetto calpesta
il suolo sacro di un'anima.

Nulla possiedo, se non me stessa.
Il mio essere così amabile...
e così terribile.
Composta lunedì 13 maggio 2013
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    Scritta da: Barbara Brussa

    Spirito libero

    Sono nata libera,
    e anche fra le lacrime sorrido.
    Anche con le ali brutalmente strappate
    e la carne annichilita,
    segregata in una gabbia,
    sorriderò sempre alla stupidità
    di chi non sa che gli spiriti liberi
    volano comunque in altre dimensioni,
    irraggiungibili e inviolabili.

    Se mai il destino avverso
    dovesse trovarmi
    in ginocchio sul pavimento,
    sappia fin d'ora che l'anima mia
    mai striscerà sul fango della vita,
    giacché essa si muove vaporosa
    in un altrove di cristallo.
    Libera di volare nell'immenso.

    Felicemente ancorata
    a quel mio mondo interiore,
    che risulta invisibile ad occhi che,
    pur potendo vedere,
    restano intrappolati
    nella dannazione della cecità.

    Uno spirito libero
    che non si fa toccare da mani rozze.
    Vivo in un mondo invisibile,
    ma più reale e vero che mai.
    Composta lunedì 31 marzo 2014
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      Scritta da: Barbara Brussa

      La mia Libertà

      Abortire il pensiero di te: questo volevo.
      Sentirmi libera da questa ossessione
      perché non sapevo dove mi avrebbe portata.
      Fuggire dalla mia anima, per non farmi più toccare.

      Ma è proprio lì dentro che ho trovato la mia libertà:
      Libera di amarti.
      Libera di scegliere.
      Libera di restare.
      Ma anche di andare,
      senza per forza dovermi amputare il cuore.
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        Scritta da: Barbara Brussa

        Pensieri Fumosi

        Spirali di fumo
        si arrotolano sui fili invisibili della notte

        Io, sospesa nei miei pensieri fumosi
        attendo l'evaporare del superfluo
        per osservare, e soppesare, ciò che resta

        Nel silenzio dei pensieri fumosi
        soffierò via, come cenere al vento,
        quella vernice scrostata
        che ricopre la tua anima:
        la renderò nuda.

        Ho bisogno di silenzio
        per sentire quella flebile voce
        che rischia di soffocare
        tra chilometri di parole assolutamente inutili

        La flebile voce del tuo cuore
        che non vuole o non riesce a parlare.
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          Scritta da: Barbara Brussa

          Non è...

          Non è il Principe Azzurro
          colui che t'inganna;
          Non è il Principe Azzurro
          colui che l'anima ti sbrana...

          Principessa dormiente
          nel regno della fantasia
          ti sveglierai alla luce dell'ultimo abbaglio;
          il cuore sminuzzato dagli aguzzi frammenti
          d'un ambiguo amore
          consumato in mille massacri
          nella Terra del Cuore...

          Ma ora sei sveglia
          e il tuo occhio Vede:
          con passi leggeri
          impararei a danzare
          l'appassionato tango
          della Vita tua.
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            Scritta da: Barbara Brussa

            Guardando la bimba che dorme nella culla

            In questa notte fredda
            di gennaio, quando il gelo
            arreca danni e vento
            e uragano sradicano
            i tetti delle case
            quando tutti sono immersi
            nel riposo, io veglio
            e pensieri vaghi s'intersecano
            nella mente, guardando la bimba
            che dorme nella culla.

            Com'è quieto il suo sembiante
            poiché vedo me piccina
            accanto alla Chiesa e al Campanile
            che rintoccava gioioso
            nel dì di festa,
            così mesto per il funerale...
            ed io ignara giocavo sul sagrato
            guardo te che dormi quieta nella culla
            e penso alla quiete del mio piccolo paese
            spezzata dal canto dell'usignolo
            che veniva lo spirito a rallegrar
            o della civetta che fermava l'occhio
            sull'ombra fuggevole dell'evento infausto.

            E soave giungeva la primavera e la terra
            si copriva di verde, di rosa e di azzurro
            dei ruscelli che tagliavano la campagna.
            e seguiva l'estate e io a gambe nude
            tra le spighe gonfie di pane, andavo.
            abbronzandomi e cantavo a squarciagola
            o quando intirizzita per il gelo
            udivo il pettirosso cantare sul biancospino,
            e con le mani prendevo il muschio
            sulla crosta del pruno e vedevo correre
            e fluttuare la driade danzante
            o rotolarmi nella neve e veder le gronde
            agghindarsi con le stalattiti.

            Tu che dormi quieta nella culla
            ignori la pena, che mi da il pensiero
            che sarai grande fra le alte case
            vedrai il cielo tra le antenne
            e comprerai il muschio al supermercato,
            vedrai fiumi isteriliti
            che mandano Intorno Il lezzo di liquame.

            Certo saprai suonare Il plano
            ti muoverai con grazia al suono cadenzato
            dell'aerobica, e sarai rossa per la tintarella
            mia piccola che dormi Ignara nella culla
            tu mai morderai una mela lustra
            spiccata dal greve ramo.

            È freddo Il radiatore
            come Il mio stanco cuore
            e lo spirito non muta le forme
            In piacevoli essenze,
            l'unico calore mi vien dal tuo resptro
            mia piccola nipote
            che dormi nella culla.
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              Scritta da: Barbara Brussa

              Tramonta la luna

              Tramonta la luna
              su di noi
              Le stelle si sfaldano
              sulla ripa del cielo

              Scivola via polvere d'oro
              dalle mani
              della notte stravolta

              Un soffio di vento
              e non rimane null'altro
              che un lontano ricordo

              Resto da sola a suonare
              una melodia inventata
              in un istante di follia

              Una lacrima solitaria
              senza fretta s'allunga
              su un letto di labbra

              andando a morire
              su un sorriso a metà
              che ostinato ancora sussurra
              Amore mio ti amo.
              Composta lunedì 9 settembre 2013
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