Batto forte le dita al pianoforte per fargli male, per farmi male. Tremano i cristalli e le pareti al cuore Le lacrime cadono sopra i tasti Domani il sole asciugherà ogni cosa e nessuno si accorgerà di me.
Potessero i miei baci come cera colarti in bocca il miele che ho nel cuore Aprirti l'anima con un'onda di respiro e dissolvere l'aspro odor delle paure Ammatassarti i capelli in un mantice di raso e dell'amaro farne un debole ricordo da consumare sul braciere fino a cenere Potessero i miei pennelli dipingerti come affresco alle mie pareti interne e passare ore ad ammirarti Liberarti come rondine in cerca di primavera Potessi annodarmi alla tua pelle come alla barca un'ancora e remare e stremare impazzito del tuo profumo Bella e folle amante hai rapito mente e incanto Pungerti lo spirito e berti come acqua di deserto Cieca è la follia che si mangia l'amore e la ragione Ammansire quelle fredde notti disperate quando il cercarmi diventa pane per sfamarti Resisterti è dolore, come droga devo averti e consumarti.