Poesie inserite da Cetty Cannatella

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Scritta da: Cetty Cannatella

Io e il Re

La schiava disse al re:
sua maestà rispetto i suoi silenzi
e sto in attesa che ricominci a parlare,
io di parole ne ho già dette troppe.
E dopo con gli occhi bassi e con le ali rotte,
la schiava cercò riparo al suo dolore in un sonno
che sembrava non volesse più svegliarla.

Quante volte ho supplicato di non usare i silenzi
per me sono vetri rotti che trafiggono l'anima
ora sono muta e silenziosa anch'io
esangue della tua stessa arma.
Le nostre anime sono senza respiro
sopravvivono e non vivono.
E resto in attesa.
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    Scritta da: Cetty Cannatella

    L'immagine non ha bisogno di parole

    Ma io sono quella che si ribella a Orfeo
    perché ha lasciato la mano ad Euridice
    Quella che dice ad Arianna:
    corri avvolgi il filo rosso e bacia il tuo Teseo.
    E adesso mi tocca discutere con Platone e il suo Simposio.
    Dice che ognuno ha mezza mela esatta in giro per il mondo
    ma se la mela perde pure l'altro seme?
    Come può sentirsi completa, non può!
    Le mancherà sempre qualcosa.
    Socrate sorrise e mi guardò, come dire: te l'avevo detto?
    Ma da ribelle quale sono rispondo,
    il seme non è perso io l'ho piantato
    e radicato con immenso amore io ho fede nel mio credo
    e ne raccoglierò i frutti
    se questo non accadrà la mia fede mi sorreggerà.
    .
    Composta martedì 6 settembre 2016
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      Scritta da: Cetty Cannatella

      Leda

      Leda, splendida regina di Sparta
      Inavvicinabile...
      Zeus si innamorò perdutamente
      e per averla si trasformò in cigno.

      Potrai avere mille forme
      Sfiorarmi con le piume o con mani da gigante
      Sputarmi addosso le parole o racchiuderti in silenzi
      Accarezzare la mia pelle o graffiare le mie spalle
      Ma ciò che ti appartiene nessuno te lo toglie
      Lui le mostrò un sentiero
      Lei abbassò il capo e disse: non è quella la mia strada
      fidati di me io so qual è!
      Lui la guardò, non si fidò apri le ali e in gran silenzio volò via.

      Dall'unione di Leda lo sappiamo tutti nacquero i Dioscuri.
      A Sparta erano invocati come soccorritori nelle tempeste,
      specie in mare, perché concedessero venti propizi.

      Ecco che la fiducia ha partorito,
      ma la sostanza è quella lui non si è fidato.
      Composta martedì 6 settembre 2016
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        Scritta da: Cetty Cannatella

        A mia madre

        Amami madre mia...
        Giusta o sbagliata che io sia...
        Amami.
        Non giudicarmi...
        Non tentare di cambiare il mio spirito.
        Accetta questa figlia che passeggia fra le parole...
        Non guardarmi con rimprovero ma abbracciami...
        Non dirmi che sono grande...
        I figli dentro il cuore di una madre... sono sempre piccoli e scalciano ancora nel suo ventre.
        In quel ventre dove il. mondo non poteva mai fargli male.
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