Poesie preferite da ClaraTiziano

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Scritta da: Angela MORI

Aspetterei te

Se solo mi dicessi "aspettami"
mi fermerei qui
nei meandri delle mie memorie,
colorate d'azzurro
alla tua presenza
circondate d'oscura foschia
del mio passato.
Aspetterei qui,
distesa sulla terra calda
dove camminavamo insieme,
a respirare l'aria
che ha ancora il tuo sapore
a contemplare l'immenso cielo
senza bisogno di sapere
se è giorno o sera
se piove o c è sole.
Io ti aspetterei
da oggi fino a domani
e per sempre
io ti aspetterei.
Composta sabato 19 settembre 2015
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    Scritta da: Domenico De Rosa

    Testamento

    Quanno mor'io, chiagnìteme
    nu quarto d'ora e basta.
    Che m'atterrate all'ùnnice?
    Salute e bbene! 'E ddoie menàte  'a pasta.

    Se sape, 'a vita solita,
    cchiù o meno, su per giù.
    E allora fosse  'a ridere:
    pecché so'  muorto nun magnate cchiù?

    Facìteme n'esequia
    semplice quanto maie:
    'o carro  'o municipio;
    te mmòccano  'int' 'o carro e te ne vaie.

    " Aaaaah, Baccalaaà...! "s'  'o portano
    p' 'e vicule, 'o pueta.
    Meglio accussì! Credìteme,
    ce sparagnate  'a roseca e  'a muneta...

    Pecché, facendo 'annunzio
    ncopp' 'o giurnale, he a fa'
    cinche o sei lire  'a lìnia,
    na ciento lire sempe se ne va.

    E ll'amice intanto  'o llèggeno
    e ognuno legge e penza:
    "E chisto è n'ato esequie!
    Comme nun vaie! nce a j'. Pe' cummenienza!"

    E allora vuie pigliasseve
    nu carro  'e primma classe...
    sciure, carrozze, prièvete...
    cammariere c'  'o tubbo e  'o fracchisciasse...

    E 'o mpiccio 'int'a stu vìcolo?
    E 'a folla ca s'auna?
    E amice ca sfastédiano:
    "Che Ddio! s'è ditto all'ùnnice e mo è ll'ùna!

    E che maniera! È inutile,
    chi è scucciatore, more
    scucciànnote fin'all'urdemo,
    si no t' 'o scuorde ch'era scucciatore!"

    E se un amico, in lacrime,
    sulla composta bara,
    te fa l'elogio funebre?
    Poveri muorte tuoie! chi ll'arrepara?

    E si accummencia a chiovere
    nfromme se move  'o carro?
    Madonna chilli priévete!
    Ggiesù chilli cumpagne c' 'o catarro!

    Quanno mor'ì, ca 'o miedeco
    stendesse ll'atto 'e morte,
    e... nun facite nchiudere
    manco 'o miezo purtone a  'o guardaporte!

    Si me vulite chiagnere
    nu quarto d'ora e basta.
    Che m'atterrate all'ùnnice?
    Salute e bbene! 'e ddoie... menàte  'a pasta.

    Testamento – Traduzione (per quanto possibile, rispettosa del testo in napoletano)

    Quando muoio io, piangetemi
    Un quarto d'ora e basta.
    Che m'atterrate alle undici?
    Salute e bene! Alle due buttate la pasta.

    Si sa, la solita vita...
    più o meno, su per giù.
    E allora, sarebbe da ridere:
    Poiché sono morto, non mangiate più?

    Fatemi delle esequie
    semplici quanto mai:
    il carro del municipio;
    ti imboccano nel carro e te ne vai.

    " Aaaaah, Baccalaaà...! "se lo portano
    per i vicoli, il poeta.
    Meglio così! Credetemi,
    risparmiate" rosicature "e denaro...

    perché, facendo pubblicare l'annuncio
    sul giornale, devi calcolare
    cinque o sei lire ogni riga,
    una cento lire sempre se ne va.

    E gli amici intanto lo leggono
    E ognuno legge e pensa:
    " E questo è un altro funerale!
    Come fai a non andarci! Ci devi andare. Per convenienza! "

    E allora voi pigliereste
    un carro di prima classe...
    fiori, carrozze, preti...
    camerieri con tuba e marsina...

    E l'impiccio in questo vicolo?
    E la folla che si raduna?
    E gli amici che si stufano:
    " Che Dio! Si è detto alle undici e adesso è l'una!

    E che modi! È inutile,
    chi è scocciatore, muore
    scocciandoti fino all'ultimo,
    se no te lo scordi che era scocciatore! "

    E se un amico, in lacrime,
    sulla composta bara,
    ti fa l'elogio funebre?
    Poveri morti tuoi! chi li mette al riparo?

    E se incomincia a piovere
    mentre si muove il carro?
    Madonna quei preti!
    Gesù quei compagni col catarro!

    Quando muoio io, che il medico
    stenda l'atto di morte,
    e... non fate chiudere
    manco il mezzo portone dal portiere!

    Se mi volete piangere,
    un quarto d'ora e basta.
    Che m'atterrate alle undici?
    Salute e bene! Alle due... buttate la pasta.
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      Scritta da: Ludo Criacci

      Sogno

      Ho sognato che ti baciavo sul divano
      mentre ascoltavi la tua musica preferita,
      un bacio lento, dolce, appassionato.
      Avevi la t-shirt bianca con la scritta
      "I love New York" e gli occhi chiusi,
      io invece li ho aperti all'improvviso
      e ho potuto ammirare lo spettacolo.
      Eri ispirata, calda, delicata,
      il tuo respiro si mescolava al mio,
      la tua lingua di seta
      rimava con la mia,
      diceva le stesse cose,
      ora capisco la rima baciata.
      Avevi addosso un profumo intenso
      di concretezza,
      e sul volto, disegnato
      il filo intricato di un'emozione,
      tessuto,
      per tenermi
      legato a te.
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        Un caffè con Allah

        Vorrei bere un caffè con Te Allah
        con un cucchiaino di "perché"
        amaro senza zucchero
        com'è amara la morte in nome Tuo.

        Io e Te
        per comprendere il tuo di disegno
        per comprendere perché
        un padre dovrebbe mandare a morire un figlio
        e guardarne il sangue scorrere.

        Il mio di cuore non comprende il tuo di disegno
        il mio di cuore traccia l'infinito
        di un sogno di speranza
        non di un ieri barbaramente ucciso
        ma di un domani che deve nascere.
        Il mio di cuore con o senza Dio
        non disegna la morte dei suoi figli
        non vuole il loro sangue
        ma darebbe il suo di sangue
        per regalargli anche solo un giorno di più.

        Vorrei bere un caffè con Te Allah
        per comprendere il perché
        quel perché che non c'è
        che vaga muto urlante nelle lacrime
        del mondo
        ammutolito dal sangue versato lungo le vie di Parigi
        laddove il cuore di ognuno di noi è ferito e lacerato.

        Un caffè con Te Allah
        cosi che tu possa comprendere
        che il tuo di disegno non è fatto con amore.
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          Scritta da: Marco Messina

          Noi umani

          Noi umani
          siamo un sistema
          che non è regolare,
          siamo una giostra rotta,
          siamo una pagina storta,
          siamo erranti da una vita,
          siamo pastori
          che desiderano aria pulita.
          Noi umani,
          siamo eroi di un altro tempo,
          siamo bigotti scandalizzati,
          moralisti ed estremisti,
          mercanti in fiera
          e passeggianti della sera.
          Siamo una piramide incompleta,
          siamo la più grande storia dell'universo,
          siamo l'amore e il perverso.
          Noi umani,
          siamo un'arte antica,
          siamo un'opera lirica,
          siamo protagonisti di una commedia,
          siamo autori di una tragedia.
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            Scritta da: Marco Messina

            Io so

            Io so,
            che non posso sempre fidarmi,
            so che la falsità continuerà a perseguitarmi.
            Io so,
            che la guerra non è finita,
            so che la paura non è mai sparita,
            so che la via del perdono è ormai smarrita.
            Io so,
            quanta rabbia si prova
            ad essere dimenticati,
            so quanto male si prova
            ad essere odiati,
            so quanto vuoto si prova
            ad essere abbandonati.
            Io so,
            io so perché devo saperlo,
            io so perché devo vivere sapendo,
            so che la mia vita sta scorrendo,
            so che è mio dovere
            essere padrone del mio tempo,
            so che ci sarà un cambiamento,
            ma so che mi godrò ogni momento.
            Io so che a volte dovrò fingere,
            so che non potrò sempre vincere,
            so che di me stesso
            non sarò sempre vigile.
            Io so,
            so perché scrivo,
            so perché vivo.
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              Scritta da: Alessia S. Lorenzi

              Vorrei vederli bambini soltanto

              Vorrei vedere i bimbi felici, ovunque nel mondo;
              vorrei vedere i loro occhi sorridere;
              vorrei vederli giocare e saltare pieni di gioia,
              vorrei vederli sognare e realizzare i loro sogni.
              Vorrei vederli inseguire un aquilone,
              vorrei sentire il canto festoso delle loro risate.
              Non vorrei vedere i loro volti tristi e spenti,
              né le loro braccia stanche.
              Vorrei vederli bambini, bambini soltanto.
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                Scritta da: Vincenzo Fusco

                Utopia

                Mi hanno insegnato che la vita è fragile
                che non si può vincere senza perdere.
                Mi hanno insegnato che non è difficile
                essere se stessi e poter sorridere.
                L'hanno descritta come utopia
                quella voglia matta di sentirmi vivo,
                come il sole che splende ogni giorno.
                Più mi abbaglio più sento il respiro
                di quest'aria che splende davvero.

                Forse un giorno poi sarà così
                che io diventerò.
                Senza scuse poi io vivrò
                come un sogno che
                sarà per sempre in me.

                La vita è come un sentimento instabile,
                prima ti fa bene poi ti rende inutile.
                Ma se sono qui è perché ci voglio credere
                senza più paure senza più timore
                di poter riempire questo mio dolore,
                arrivando poi a dimenticare
                che ora sono tornato al principio
                sembra come se fosse un giro
                in quest'attimo eterno infinito.

                Forse un giorno poi sarà così
                che io diventerò.
                Senza scuse poi io vivrò
                come un sogno che sarà per sempre in me

                forse un giorno poi non basterà
                a cambiare questa realtà.
                Ma ad un sogno io ci credo e sai,
                se ci crederai,
                per sempre tu vivrai,
                se lo vorrai.
                Composta venerdì 1 aprile 2016
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