Poesie inserite da criscri

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Scritta da: criscri

Delazione

Or qui or là è letal frusciare
di velenose labbra l'imbrattar reale
ch'in traditrici menti il grembo serba
e l'insolente perfidia innerva.
Che davver pensi curati di nol rivelare
ti può ei giugner indietro a detrimento
che il privato in pubblico si può in un attimo mutare
e daga divenir che fendè l tuo sentimento.
Mai vi sarà niuna generazione
in cui maladetti rettili non faccian delazione
sol il tuo intelletto e la tua salda coscienza
scongiurar posson che minin la tua esistenza.
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    Scritta da: criscri

    Intermezzo di jazz

    Urla d'indiavolato ardor la tromba
    e ad afro primitivo suon abbeverasi
    soffian di spartiti demiurgiche intuizioni
    che la complice, alleata aere
    di fruscii sonori inesplorati frustan.
    Parlate, tasti, o qualor vi sia disio
    a ostentarvi irridenti imprendete
    sulle mammelle di note ricolme
    d'un piano mille volte violato
    ch'eppur sempre s'erge a basaltico altar.
    D'intarsi onirici l'orchestra sfavilla
    all'eccitarsi orgogliosa offresi
    del gelido melodiar qual del caliente arpeggio
    e schiava si estenua di ancestral
    ma sempre multiforme solfeggio.
    E la chitarra di leonin ruggito ondeggia
    alle festanti corde e al plettro ruvida sposa
    è l musicar nell'arcan suo rappreso
    d'ebbrezza accrescesi e mai più riposa.
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      Scritta da: criscri

      Di prische sorgenti il ricomporsi

      Il ricomporsi di prische sorgenti
      indifferente eppur turbato odo
      atavico scorrimento di memorie
      che viaggiano su unghie
      che mai il tempo ebbe a scalfire.
      Spettatore giaccio impotente,
      dell'assassino gioco del rintanarsi
      d'un'inviolata violenza.
      Si snoda il labirinto di rame delle rimembranze
      nel velenoso perimetro
      d'un antico, maleodorante cortile,
      finché il rimpiattino fedele non s'avanzi,
      sgargiante, irridente metafora
      del celarsi all'inopportunità del vivere.
      Muta veste e pavoneggiandosi va
      l'improntitudine dell'osare
      fino a frontiere di seducente vastità
      del bellicoso dimenarsi incurante
      tra scogliere d'orfica impotenza.
      nulla urla con più studiata veemenza
      dell'ombra di un pensiero
      sempiternamente anestetizzato
      dalle carceri d'un irrazionale volere,
      che a stagliarsi s'imprende provocante
      sulle mura d'un obliato edonismo.
      Il domani s'incunea
      su volto eburneo cesellato
      in fenditure di inestirpabile miseria.
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        Scritta da: criscri

        Un riscatto alla vita

        Ho pagato un riscatto alla vita,
        il ventre velenoso di silenzi demoni infilzando,
        nel nauseabondo nosocomio
        di inscalfibili tristezze.
        Rantolano odori acri d'incompiutezza
        Sui deformi ruscelli di ecchimosi pur fanciulle.
        Gemente odo
        Il nevroso ondeggiare dello scapestrato
        Agitarsi in faville di cancerogeno fango
        Che recondite furoreggiano
        In cellule prostrate
        All'incapacità di ricamare salutari oblii.
        Quando più non scorgerai
        Alla croce in cui credevi avvinte
        Le preghiere ch'il tuo abulico soffrire intarsiò
        Allor ti celerai diacronico
        Tra le siepi infuocate di parole impotenti e vane.
        Del rovistar t'avanzerà l'insano disio
        Tra gemmazioni di illusorie ripartenze
        D'un fiabesco stagliarsi ostaggio
        Tra cime di neve assonnata e distratta.
        Tacer non saprà né vorrà
        L'impronta dell'arcaico peregrinare
        Su cui le spoglie della fantasmica autorealizzazione
        Narcotizzate danzano e si estenuano.
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          Scritta da: criscri

          Santuario

          Elevasi dell'ancestral orazion la flebil voce
          e a carezza or di gaudio or di lacrima s'avvince
          all'umil rivelarsi della lignea croce
          ove a troneggiar giace colui ch'ogne mal vince.
          Certo di quanto nel cor ha reale dimora
          sol quel Cristo v'è,
          che del tremebondo uomo la man afferra
          in guisa di metatemporal aurora.
          E aggirasi in estasi tra abbracci di navate l'alma
          tra i quai morbidi affreschi regnan rifulgenti
          ma anco polittici, mosaici e icone
          che d'arte e religion serban i sentimenti.
          E così librasi fuor del perimetro di Cronos ordinario
          dei dì lo scandirsi in cotesto santuario
          ove il luminescente sguardo della Vergine Maria
          fier e complice traccia all'uman destin la via.
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            Scritta da: criscri

            Divagazione men che letteraria

            Di ribelle esternar il mio tempo ho cosparso,
            a vetuste battaglie or fiero m'abbevero
            ch'a porta lucidata di morte il cor non bussi
            sia pur ingrigita speme serbo.
            quali sublimi pensier frusciano ancor
            nell'appesantito zaino d'ogni parola?
            qual gola data mi fu in pur mortal strenna
            perch'un racconto il tempo cavalcasse
            senza ch'esso disarcionar lo potesse?
            deserto per me non siate adunque poesia e prosa.
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              Scritta da: criscri

              Lourdes

              Lourdes carezzevole tappeto di preghiera
              che tenero si avvince alle braccia d'avorio della sera
              Lourdes il sorriso tenero dei barellieri
              che in una nuvola d'amore custodiscono i pensieri
              di vedere in chi accompagnano il bagliore di un sorriso
              in cui offresi la vita qual vero paradiso;
              Lourdes fiaccole timide che sorridono alle stelle
              Lourdes la sofferenza che si conficca nella pelle
              il viaggio che si porta la speranza sulle spalle
              Lourdes la dolce matita della vergine
              che disegna la sacralità di ogni resurrezione
              Lourdes scia gemente ma al contempo anche felice
              di gente a cuore unito in una processione;
              Lourdes è una canzone di angosce e di misteri
              Lourdes chiama a raccolta i sentimenti veri
              Lourdes è un sogno d'incenso che si annoda a mani oranti,
              Lourdes è la stella polare che ti fa guardare avanti;
              Lourdes è la fede salda di un cuore che scotta.
              di malati che piangono dinanzi a una grotta,
              Lourdes è il bene che sa svergognare il male,
              Lourdes è il tempo con un vestito speciale
              Lourdes è la Madonna che su un sentiero di rose
              Sola sa rivelarti il profondo senso delle cose.
              Lourdes è una conchiglia di candele
              che mette a nudo la realtà
              rendendola finalmente degna
              di chiamarsi amore e verità.
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                Rime tremanti

                Rime tremanti ancor giacciono
                tra le coccole d'orfici frammenti
                di stelle che fuor un tempo demiurghe
                di ben contornate speranze ebbre.
                Or più non s'avverte il sublime canto
                ch'il possente albeggiar sorregge
                ritratto di inestirpabile esilio
                è l'ondeggiante e ramingo esistere.
                Nostalgia mi fiorisce d'ancestrali nenie
                quand'ogni cosa d'armonico fiorir profumava.
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