Poesie inserite da criscri

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Scritta da: criscri

Villaggio metanopoli

Degl'idrocarburi 'l fier effluvio avanza
tra labbra di laboriosa meneghina landa
in italico orgoglio d'Enrico il disegno troneggia
di cittadella ove del metan la voce echeggia.
di progresso manto sull'avvenir incombente
effondesi del can a sei zampe ch'ignis sprigiona
il progettar ch'incontro ven a povera gente,
e un travagliar e una dimora a ognun d'essi dona.
metanopoli, gigante ch'a fiorir ti scorgesti
nella complice conca di san Donato,
effigie ed esempio esser puoi come potesti
del gravido abbraccio trà l privato e lo Stato.
di nazion anco è dolce poesia
lo sfavillar di genuina e materna energia
che del paese il lievitar sa nutrire
e alle spire sottrarlo sa d'un innatural patire.
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    Scritta da: criscri

    In ricordo del sisma di Gemona

    Dì venne che la terra rivelossi a tradimento
    nel furlan tempio d'orgoglio e di fierezza
    tutt'annientò il sisma, ma non il nostro sentimento,
    col fin in un sol coro cantammo "risorgerà bellezza".
    gemona, conchiglia d'ineffabil udinese aroma
    ch'evaporar d'un sol colpo vedesti case, edifici e vite
    il lacrimar nostro vedesti mutarsi in forza mai doma
    perché del corpo tuo l'ossa fosser ricostruite.
    què morti or non giaccion per sempre dileguati
    in fenditure della madre che talor è traditrice terra
    nel rimembrar nostro son bensì risuscitati
    perché contr'a' bizzarra natura vincemmo noi la guerra.
    or ancor gaudio dall'alpi giulie promana
    e il respir del Tagliamento odesi qual voce più ch'umana
    paese mio che già ruggisti nel Cronos longobardo
    or t'ammiro e riverisco con carezza di guardo.
    braccia fuor tante, e così fuor dè tuo suol i figli
    che risorger ti fecer memori d'antiquo germoglio
    temer credi non dovrai più perigli
    che di noi l'amarti sempre ti sarà novel germoglio.
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      Scritta da: criscri

      Orgoglio di felino

      Un balzar in lor v'è che sembiante ha di prodigio,
      color di pelo è or nero, or bianco or grigio
      sornioni giaccion con ludica prontezza di bambini
      amici veri e fieri che nome recan di felini.
      su tetti o balconi li scorgerai appostati
      a proteggersi decisi e di pasto affamati
      ma della casa conoscon anché l sacro tepore
      e con setosi miagoliì l regalan e innato candore.
      monumento esser sa la lor esistenza
      di un'orgogliosa e incompribil indipendenza
      siamesi oppur soriani o trovatelli
      mai ne troverete che sien men che belli.
      acrobati in natura penetrar san gli anfratti
      come niun altro tai fascinosi gatti
      a volte abilmente e con maestria ascosi
      perché protegger si possan dagl'uomini pericolosi.
      esili appena nati tenerli puoi dentr'una mano
      e vola allor l'emozion quanto un aeroplano.
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        Scritta da: criscri

        Resina

        A intimiditi ramoscelli
        d'irreprimibil speme
        anemico e prostrato m'avvinco;
        l'ancestral corteccia
        che demiurga mi fu e anco madre
        concedendosi va
        a urlanti ruscelli di resina
        iridescente balsamo
        di rifiorito pneuma.
        Irriverente avanzasi
        d'ormai obliati fallimenti l'ordito
        in vitree reminiscenze incastonati
        fin a carezzare
        la dama d'una basaltica follia.
        Divorzian le figlie foglie
        a guisa di baldi tersicorei agitandosi
        dallo spirito violato da Cronos
        dell'incanutito albero,
        d'infantil rugiada assetate
        e d'un fiero, accecante gialleggiare madide
        di rinsaldarsi al tepore della terra
        instancabilmente avide.
        È l'intangibil scienza dell'estinguersi
        che l'afono universo ammanta
        della suprema violazione.
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          Scritta da: criscri

          In memoria di Pino Caruso

          Quel fragor di zagare
          ch'ancestral pelle di Trincaria fiera pervade
          in me giacque e sempiterno giacerà signore
          d'umorismo sano complice
          e d'un intonso e diacronico amore.
          Sicilia mia, d'amarti ogni frammento d'alma mia,
          fu dal vagito mio prim aduso
          so che mai mi oblierai né scorderai quanto t'amai e t'amo,
          tuo Pino Caruso.
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            Scritta da: criscri

            Di virginal manto

            Di virginal manto diadema a me si porge
            soave qual sol ch'ancor acerbo sorge
            tra ali di supremi porticati e alberatura fiera
            il santuario ch'alla devozion esorta sincera.
            parmense conca che di beltà comprime 'l fiato
            se' tu maestosa chiesa di Fontanellato
            e meni in candor e spirito celestiale
            l'alma fin verso la rocca di san Vitale.
            di parmigian dimora e succulento culatello
            di borghi se' regina ch'il guardo schiude al bello.
            lieve s'adagia pur se d'austerità severa
            su te 'l fresco vestito della sera
            in cui Maria troneggia protettrice sanza fine
            di quest'esister che tra fior viaggia e spine.
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              Scritta da: criscri
              Sol passi odo che sembiante han di fortunale
              tra 'l pan di Zucchero e 'l più ascoso angol di Rio
              ballo tremante disegnan e d'estasi primordiale
              ch'ilare è accostarsi al ver Dio.
              samba è amico mio incontenibil baiadera
              che sanza tema avvincesi alle labbra della sera
              e atmosfera traccia più che sacra un po' profana
              di questa maieutica allegria sol brasiliana.
              costumi s'eccitan di scalpitanti carnevali
              in fenditure di sfuggente allegoria
              e de' ritmi immortal perché ancestrali
              tracciando va la sola real via.
              tra San Paolo effondesi e Belo Horizonte
              fresca e sicura qual bacio dato in fronte
              d'istesso sentimento è strenna a poveri e signori
              e di latin incanto rivelando va i colori.
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                Scritta da: criscri

                Medjugorje

                O Vergin beata d'intonsa tenerezza
                che di cotal bosniaca terra rivelar sai freschezza
                a noi mortal su quel colle apparsa sei gaudente
                in guisa di carezza per il cosmo gemente.
                in te scorgiam del cammin nostro l'essenza
                e la sola mission vera d'esistenza
                candor di Vangel del tuo figliuol menar per via
                e dell'amor dipinger la poesia.
                del Salvator in sommità di cima svetta la canuta croce
                e insinuasi con soavità di seducente voce
                nei cor de' popol che adunansi in quel loco
                e fiera lampada divengon da lume ch'era fioco.
                pellegrin a te accorron d'ogni terra e stagione
                perché 'l sapor risorga della sola religione
                che l'uom libero rende nella verità
                e di pace demiurgo in questa realtà.
                e allor sia tuo sembiante a me sempre compagno
                il fraterno tuo richiamo sia 'l mio unico guadagno
                chè l'uomo novello da Medjugorje abbia a trionfare
                e l'bacio della tua salvezza possa in ogne dì peregrinare.
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                  Scritta da: criscri

                  Lipizzano

                  D'equina, innata regalità or  t'ergi
                  criniera ch'a baciar s'appressa il vento
                  dell'orgogliose tue falcate 'l prato aspergi
                  negli zoccoli recando un antico sentimento.
                  Arde 'l cavalier nel suo amorevole condurti
                  cesello di natura in terra immacolata di Slovenia
                  il guardo dello spettator sempre disia sedurti
                  incantato a te rivolgesi dagl'occhi come in soave nenia.
                  Canuto, marron o di grigior madido possiedi 'l manto
                  ai tuoi figliol puledri dolcemente avvinto
                  in guisa di trotto o di galoppo 'l correr tuo doni in canto
                  a chi a' nitriti tuoi s'abbevera dall'emozione spinto.
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                    Girandole

                    Se d'incompribil vastità 'l guardo tuo troneggia
                    librarsi lascial d'esplorar festante
                    novel vergar dal cor all'uran echeggia
                    di inesauribil pneuma e anco costante.
                    Mai dell'arcan svelarsi scorgerai le girandole
                    che madide son del suon delle dolci mandole
                    che su ogne alma adagiasi di particular carezza
                    e ne suscita l'ancor intonsa e gravida bellezza.
                    Celansi esse nel gorgoglio del primitivo mare
                    ove tra ittiche creature componesi e sussurri di lampare
                    o da bizzarri e  alpini intarsi di neve montana
                    sulle cui vette svelasi  ogne sembianza più ch'umana.
                    Corteggian passione non meno che intelletto
                    e il peregrinar scostante affascinano ancorchè imperfetto
                    amale e in fattezze le rivedrai sempre rinnovellate
                    queste girandole che vocazion serban d'esser incantate.
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