Poesie preferite da DANA

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Scritta da: Gaetano Toffali

Apri il cuore al respiro

Apri il cuore al respiro imponente
Dell'amore negato
Picchia duro contro il bastione pesante
Della paura al passato
Non vergognarti di te e di che vuoi amare
Senza ritegno alcuno
Vivere è l'impegno giocoso che non devi
Lasciare digiuno

Gli errori del passato
Danno fatica a rifare
Ma un cuore innamorato
Muore senza calore
La paura della fine
Lascia sgomenti al pensiero
Ma vivere è ripartire
Dagli errori e non da zero.
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    Scritta da: sintagma
    Voglio dirti gli ultimi versi
    ora che un nuovo amore ti accende
    e che questa primavera ti allontana da me
    per sempre con il grido di una rondine.
    Un cuore di poeta a un cuore di poeta.
    Voglio dirti, che ancora sogno
    un bambino sdentato che mi sorride
    sulle ginocchia.
    Ma la mia sedia è vecchia,
    la mia stanza troppo vuota e
    nemmeno un raggio di sole
    filtra dalle finestre.
    Questo bambino ride in ombra
    a una madre cieca.
    Perché come Psiche, tracciai nel buio
    i contorni del tuo viso ma non fui paga,
    e volli vedere l'amore.
    Ma lo scotto per troppo desiderio
    fu una meraviglia da deliquio, una lacrima
    di candela, l'amore ferito e offeso, e
    una freccia conficcata nelle pupille.
    Come farò, senza rivedere i tuoi occhi?
    Voglio dirti, che quando il glicine
    si piega sotto la sua cascata di fiori,
    io penso al tuo corpo gravido di dolcezza,
    pesante come un grappolo d'uva dalla vite.
    Ho vendemmiato i tuoi pensieri con vergini mani,
    assaporato le tue parole, che erano canti,
    in ascolti pieni di silenzi adoranti.
    Così, in qualche modo, ti ho avuto.
    Voglio dirti, che come un lombrico,
    hai scavato un cunicolo profondo
    nell'anima perché il vento potesse
    suonarci attraverso; mi hai reso flauto
    delle tue melodie.
    Vedi, nasciamo nudi e quando moriamo,
    siamo pieni di vesti.
    Si preoccupano costantemente di vestirsi,
    ma io voglio vivere e morire come sono nata: nuda.
    Tu mi hai spogliata di difese inutili, esposta
    al freddo della verità che ci assidera le mani:
    siamo esseri fragili.
    Perciò, voglio dirti grazie negli ultimi versi
    ora che un nuovo amore ti accende e
    che questa primavera ti allontana da me per sempre
    con il grido di una rondine.
    Non dirmi di essere serena.
    Ora voglio solo disperdermi nell'aria
    con il fumo di una sigaretta.
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      Scritta da: Barbara Brussa

      Poeta dell'Anima

      Tu, che sai essere
      incomprensibile follia
      verso stonato nel coro dell'ipocrisia
      colore intonato a un malinconico autunno

      Tu, che ascolti in solitudine
      e anneghi i tuoi dolori in dolci rime
      che colano lente dal tuo sentire
      Tu, che sei poeta dell'anima

      maledetto da quell'intimo sentire
      pungente, come fitto intrico di rovi;
      benedetto dalla divina mano del sentimento che
      avvolge il cuore in sottile carta di riso
      e fa spiegare le ali del tuo Essere

      per volare oltre tutti gli umani confini
      Tanto in alto da sovrastare un sogno
      tanto in alto da sposare l'immenso

      Tu, che hai il terrore di cadere
      ma l'istinto innato di volare
      in profondità

      Tu, che sei un poeta dell'anima
      e nemmeno lo sospetti...
      continua a regalarci il magico suono
      dei tuoi versi!
      Composta mercoledì 31 marzo 2010
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        Scritta da: Barbara Brussa

        A volte ritornano

        Ritornano, visioni di aquiloni
        fili di sogni stretti in pugno
        che tracciavano immagini di un dolce destino
        nel cielo terso riflesso in occhi di bambino

        Ritornano, pensieri nitidi
        di obiettivi solo col tempo sfocati

        Ritornano, come fantasmi fanciulli
        le piccole mani che osavano credere
        di tenere in pugno l'immenso

        e quello stravagante senso di immortalità
        che il filo sottile della gioventù aveva cucito
        stretto intorno all'incoscienza del vivere

        Ritornano in branco, a dirti
        che s'erano sbagliati o che avevano solo giocato
        Amavano ridere con te, per poi un giorno
        ridere di te

        ma "tu" non ci sei più, trovano le rughe del vissuto
        a rispondere che
        ormai sanno che i fili li tiene
        in mano qualcun altro;
        che il destino ha ceduto la dolcezza
        per vestirsi di capriccio:
        vanitoso e crudele; solo quando s'addormenta
        puoi sfilargli un sogno dalle tasche
        e tenerlo stretto a te

        fin quando non verrà a recuperarlo
        strappandotelo dal cuore
        Terribile vendetta

        Ma la saggezza delle rughe dice anche che
        se hai già fatto di un sogno magica realtà
        il destino dovrà arrendersi, consapevole che
        solo tornando insieme alla morte
        se lo potrà davvero riprendere.

        Forse.
        Composta mercoledì 31 marzo 2010
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          Scritta da: Gaetano Toffali

          Noi

          Noi, che abbiamo voglia
          Di noi
          e resistiamo da stupidi
          a calarci nei battiti
          Di un sentimento che viaggia
          Tra eros e amore

          Noi, con la vita passata
          Tanti anni davanti
          a provare paura
          Di caderci di nuovo
          Nel fidarsi all'amore
          Nell'aprirsi da nudi
          Senza quel baluardo
          Del non esser sinceri

          Ci abbiamo creduto
          Ci abbiamo sofferto
          Le sere sfiorite
          a troppo pensare, Noi

          Ora lasciami andare
          Più vicino al tuo cuore
          Ora lascia che tocchi
          La tua anima aperta
          Per parlarti di quando
          Non avremo paura
          Che la vita ci deve
          Questa volta lasciare
          Le tue mani e le mie
          i tuoi occhi ed i miei
          i tuoi baci slegati
          Il mio credere in Noi.
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            Scritta da: Ludovica Mazzuccato

            I tuoi baci

            Ho sgranato i tuoi baci
            come semi rossi
            di un misterioso Rosario.

            Sì, i tuoi baci
            che trasformavano
            in aquiloni coraggiosi
            le mie labbra
            stropicciate dalla timidezza.

            Ho raccolto i tuoi baci
            come briciole dolci
            sulla tovaglia bianca
            della domenica.

            Sì, i tuoi baci
            che mi donavi come diversivo
            mentre mi rubavi il cuore.

            Ora restano solo quelli,
            come l'alone caldo
            che appanna il vetro
            dopo che un bimbo
            ha guardato dalla finestra
            la neve cadere.
            Composta mercoledì 14 ottobre 2009
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              Scritta da: Gaetano Toffali

              Ci scappa dappertutto

              Ci scappa dappertutto

              Negli sguardi forti
              Nelle mani accese
              Nei sospiri zitti
              Nei capelli, a dirlo
              Che ci ha preso forte
              Dentro fino al cuore
              Questo solamente
              Trovarsi a far l'amore.

              Che sei e lo sono
              Una timida triste
              A svelare il vero
              Dove forse esiste

              Nei tuoi occhi chiari
              Nei miei pensieri oscuri
              Nelle mani ancora
              Nel non stare soli

              L'avevo io promesso
              L'hai fatto anche tu:
              Di innamorarsi male
              Non farlo proprio più

              Ma ci scappa dappertutto
              La voglia di chiamarci
              "amore" finalmente
              E dopo vergognarci.
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