Muore il secolo: lentamente s'assopisce seminando speranze paure; scoprendoci nuove universi di luce oppure precipitandoci nel terrore di nuove epidemie
Gemono i cuori nella notte mentre la preghiera sale alle labbra, finisce il secolo; un nuovo anno mille santi e diavoli si contendono le coscienze
Il tormento e l'estasi si congiungono carne e speranze di purezza si mescolano inscindibili come le mani di due amanti che s'intrecciano
Finisce il millennio portandoci novità la vita è strana e si ripete il nuovo secolo sarà come il passato
Il Sole sorgerà come sempre e gli uomini chiederanno ancora il pane
Ma ci sarà ancora il pane ma ci sarà ancora il Sole
Vogliamo aria fresca per il futuro gettiamo le meschinità gli egoismi le malvagità; stanno bene nella fogna le nostre ipocrisie
Con un mattone dopo l'altro ricostruiamo la nostra via, avendo sempre scolpito nella mente la nostra meta: vi sia pace e salute per gli uomini e per la terra.
Cammini nel silenzio dei tuoi pensieri passi pesanti nel fango della strada, ricordi che navigano nella mente come velieri caduti in un mare silenzioso di rugiada
Solitario continui la tua via strana non so dove ti porterà la tua malinconia forse miserando tra le braccia di una puttana oppure felicemente verso la mania
Ora ti lascio misterioso pellegrino ti stringo il braccio come un saluto augurandoti di trovare il tuo destino: perché della speranza il pensiero non è mai muto.