Poesie inserite da Davide Bidin

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Scritta da: Davide Bidin

Le Regole del Gioco

Attenzione alle parole
attenzione a certi personaggi
ne sono avvezzi
assuefatti
se iniziate a sentire
parole unte e forzate
in sdolcinato arrangiamento
e atteggiamento angelicato
mentre
il compositore
ossigena voracemente
i polmoni
con le sue stesse scorregge
usmandosi il culo
l'avrete trovato
egli è l'ipocrita benpensante
attenzione a coloro che usano
le parole
come arma e non come mezzo
perché i loro omicidi
non sono attuati nel sangue
ma nello sterco
nel guano impietoso
nel quale ricade la persona costretta
a un contendio, una crocifissione, un impalamento
un dialogo esente da personalità
poiché è usato come persona
come assassino celato
la costrizione ultima
che la falsa ragione
la prevaricazione
utilizza con costanza maniacale
ci porta ad essere obbligati
in un dibattito assurdo
davanti a un falso contendente
che olezza di ergastolano
ed egli stesso apprezza il suo puzzo
non puoi dire l'ovvio
non puoi urlare, neanche con le prove in mano
"Sei uno stronzo che non dovrebbe condividere col mondo
neanche la luce del sole,
ci porta al vomito la tua faccia di merda, lurido ipocrita"
non lo può dire
perché?
Son le regole del gioco.
Composta giovedì 24 febbraio 2011
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    Scritta da: Davide Bidin

    Alle porte di Madrid

    Non ascoltare le voci delle sfere dell'aldilà,
    né intrecciare nella trama delle righe,
    "poesie ermetiche"
    né cercare
    con pazienza di orafo
    rime graziose
    e fini espressioni,
    stasera, grazie al cielo, io sto più su.
    di tutto ciò.

    Stasera io
    sono un cantastorie di strada.
    La mia voce è semplice, senza artifici,
    e tu
    non puoi udire la mia canzone...

    È notte.
    Nevica.
    Tu sei alle porte di Madrid.
    Davanti a te hai l'armata dei nemici,
    che è venuta per uccidere
    tutto ciò che c'è di più bello:
    la libertà,
    il sogno,
    la speranza
    e i ragazzi.

    E nevica.
    E forse,
    i tuoi piedi nudi gelano.

    Nevica...
    Ed ecco,
    in quest'istante
    che io penso a te con tutto il mio cuore,
    forse
    una pallottola spezzerà la tua vita
    e per te non ci sarà più
    neve
    né vento
    né notte
    né giorno...

    E nevica.
    So
    che anche prima di gridare
    "No pasaran"
    e di montare la guardia
    alle porte di Madrid,
    tu esistevi!

    Chi eri,
    di dove sei venuto?
    Forse
    dalle miniere delle Asturie?
    Forse
    una benda insanguinata sulla tua fronte
    ha coperto
    una ferita che ti sei presa al Nord?
    Forse
    sei tu quello che per ultimo
    sparò nella notte che gli junker
    bombardavano Bilbao?
    O servivi come bracciante
    nelle tenute di un qualche
    conte Pernando Valesquero di Cortolon?
    O avevi una botteguccia
    alla Porta del Sole
    e vendevi le frutta dai colori spagnoli?
    Forse, non avevi alcun talento,
    o forse avevi una bella voce?
    O eri uno studente,
    un futuro giurista,
    e i tuoi libri
    sotto i cingoli d'un carro armato italiano
    son rimasti
    nella città universitaria?
    Forse non credevi in Dio,
    e forse invece portavi una piccola croce di rame
    a un cordino di seta?

    Chi sei,
    come ti chiami,
    quanti anni hai?
    Non ho visto la tua faccia,
    e non la vedrò.

    Forse
    essa ricorda le facce di quelli
    che batterono le bande di Kolciak in Siberia?
    O, in qualche tratto,
    tu ricordi coloro
    che sono caduti
    a Domlupinar?

    O somigli a Robespierre?
    Non hai udito il mio nome,
    e non l'udrai.

    Tra noi due, fratello,
    ci sono i mari e i monti,
    e le mie maledette catene,
    e le prescrizioni
    del comitato di non intervento...
    Non posso venire da te,
    non posso mandarti di qui
    né una cassa di cartucce
    né uova
    né un paio di calze di lana...

    So
    che in questo gelo
    i tuoi piedi nudi,
    là, alle porte di Madrid,
    come due bimbi
    gelano al vento...

    E so
    che tutto ciò che in questo mondo
    c'è di grande
    e di bello,
    tutto ciò che sarà fatto dagli uomini,
    tutta la Verità futura
    e la Grandezza,
    che io aspetto con tanta ansia nel cuore,
    tutto questo riluce nei tuoi occhi,
    sentinella mia,
    stanotte
    alle porte di Madrid...

    E so
    che oggi non posso,
    come non potei ieri
    e non potrò domani,
    fare nient'altro
    che pensare a te
    e amarti.
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      Scritta da: Davide Bidin

      Viriltà

      Virili
      ragazzi e ragazze
      prestanti, belli, sani
      viventi all'Alien, Holliwood, Paparazzi
      in luoghi della "bella vita"
      vomitanti cultura vuota
      ci si accatasta
      con libertà e benestare
      conformando la nostra speranza
      a quella mostrata dagli altri
      e a loro mostrata di volta
      bevendo ceres, sorseggiando heineken
      tracannando vodka
      cestinando il tempo in una cosa forzata.
      Ci potrai trovare al bancone, dietro al culo
      di qualche puttana vecchia a quattordici anni
      nei bagni socchiusi a sniffare bicarbonato
      mischiato con ostie nuove
      O in angoli delle strade o nei parchi
      a rigettare la nostra esistenza
      su un altare di bile dai mille colori
      Bambini e bambine
      forti, indomiti, immortali
      in astinenza d'affetto
      tutti
      Provare qualcosa di nuovo
      per compiacere qualcun altro
      Il credo
      Nessuno nel cerchio
      si permette di seguire
      motivazioni diverse
      spaventati, atterriti dal sentirsi derisi
      di perdere quella sacrale popolarità
      in una cantilenante presa per il culo
      come iene e sciacalli in cerca di carcasse
      alla rincorsa di una gioia sconfitta in partenza
      Non siam ancor nati
      poiché non partoriti
      Indifferenti a noi stessi
      occorre far tutto per farsi accettare
      e non per sfizio, per incessante ricerca
      di qualcosa nuova, di nuova conoscenza
      Non stufi di vita
      ma stanchi
      indifferenti
      a se stessi e mai agli altri
      che anch'essi son stanchi di sé
      così spaventati e urlanti, tremanti
      Martiri di una lezione
      di una storia sbagliata
      Vili.
      Composta martedì 22 febbraio 2011
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        Scritta da: Davide Bidin

        Resta te Stesso

        Bambino mio
        Rimani te stesso
        sii fedele a ciò che sei
        e non cambiare mai
        rimani stoico e permaloso
        non aprirti a nuove idee
        isolati dal mondo
        e non aver mai dubbi
        sarai una mirabile statuetta
        senza crepe o imabarazzanti
        scalfitture
        non ascoltare, né rispondere
        a chi ti guarda dal basso
        fissali sempre, credendo,
        (sperando)
        di aver ragione.
        ancorati alla forza della tua
        integrità.
        se non ti apprezzano,
        vorrà dire che son gelosi di questo aspetto
        vorrà dire che vorrebbero essere come te
        di marmo
        credici sul serio nella tua fronte bacata sozza di guano
        la verità è che in molti sono in piazza
        e han capito che le statue son ricordi
        di uomini contradditori e innamorati di questa verità
        che non si evince da nulla se non dal caos
        menti che non potevan rimanere attaccati
        all'uomo del giorno passato
        e
        spaventati voracemente dall'ombra del domani
        eppure risplendono immortali
        MA TU!
        bambino fedele ai tuoi ideali
        che non metti in discussione niente se non le idee degli altri
        rimani te stesso
        la mia risata si farà si tanto grande
        da scuotere l'altare su cui sei posto
        e in quella voragine cadrai nell'oblio
        degl'imbecilli
        che rimangono
        se stessi
        un nulla vorticoso
        un astratto ridicolo rigonfio di melma demente
        un niente.
        Composta mercoledì 16 febbraio 2011
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          Scritta da: Davide Bidin

          Canto dell'Emozione Concreta – Borla in un mattino di Gennaio

          Mattina di gennaio
          In un posto lontano
          Tra alberi di noce truccati d'inverno
          E brezza di erba appena tagliata
          Ricolma di sapori dei campi

          Mi ritrovo a pensare
          Nella fredda aria di colle
          Udendo il profumo di neve
          Chi vorrei fosse con me
          Quale anima mi renderebbe lieto?

          M'agito scosso e ansioso
          Nella smania d'un mattino
          Mentre il cielo avvolgente
          Indossa l'abito d'un nuovo sole
          E io ragiono ispirato

          Seduto sopra smeralda stesa
          Guardo tutt'intorno sul prato
          Immagino te
          Anima affine che non sei qui
          Eppur visibile tu

          Parole
          Nessuna di voi è celata
          Parole
          Ognuna di voi è amata
          E non muore o viene incolpata

          Poiché con te o anima mia
          Di tutto io posso parlare
          Ci sono e lo sai
          Ci sarò se vuoi
          E niente ci potrà separare

          Sei qui nella selva d'Emilia
          E mi guardi con dente sgargiante
          Io ammicco e rido men poco
          E tutto si fa emozionante
          Il verbo non basta per noi

          Lo sai cara anima
          Non bisogna ascoltare
          Un falso contendio
          Di affettuosità deleteria
          Basta il silenzio del gesto reale

          Fossi tra mille interlocutori
          Non accetterei smancerie
          Amerei lo sai
          Amerei se vuoi
          Anche solo una risata con te

          Preferirei vederti un solo istante
          Nell'ora che viene
          Piuttosto della costrizione
          Al vivere vuoto
          Ricolmo di sola poesia

          Ma con questa pienezza
          In questo momento
          Di estro ed orgoglio
          Ti dedico questa mia rima
          Possa esser per te motivo di pianto

          Una lacrima di umana follia
          Che con te io getto nel cuore
          L'emozione di questa goccia
          Tienila stretta e quando ti serve
          Riscalda il fiato e rendila canto.
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            Scritta da: Davide Bidin

            Ciò che mi resta è la Fede

            Si ammassano
            sempre maggiore è il loro delirio
            Cinici
            Burattini
            ammettono tutte le debolezze
            in special modo quelle degli altri
            sono perfetti nella critica dell'umanità intera
            nel dire come siam usciti dal brodo primordiale
            per poi ritrasformarci nella merda di partenza
            ma solo loro
            e loro soltanto
            sono d'esempio
            se non "addirittura"
            salvabili
            quasi fossero inumani
            Tutti gli altri son sciocchi ominidi senza speranza
            o troppo stupidi per capire il buongoverno
            o troppo stolti per proteggere un ecosistema
            o troppo conservatori per fare un passo avanti
            e allora
            allora
            questa folla di additatori
            queste mani dall'indice luciferino
            si permettono il vizio di massacrare anche la fede
            Non la fede dei ciechi
            delle superstizioni
            o quella di coloro che hanno qualcosa
            da nascondere
            da mantenere
            ma la vera fede
            la fede nella speranza che dietro ogni persona possa esserci
            un amico
            Nessuno pare salvabile per questa marea nera che trova,
            nell'ignorante,
            massificatore,
            intollerante e irrazionale,
            discorso logorroico,
            l'unico motivo di dar ragione a qualcuno
            di porgere un minimo di fiducia in uno specchio
            e nulla più
            Al contrario
            La fede, per chi sa accettarla
            e comprenderla
            non è nient'altro della speranza statistica
            che in mezzo a nove persone che non ti sanno ascoltare
            una che ti capisce è presente
            La probabilità che quello che dici
            o scrivi
            non sia solo tempo sprecato
            ma materiale da trasformare
            in qualcosa di grande
            ben più importante del principio da cui è scaturito
            Un briciolo
            Una scintilla vivente.
            Composta mercoledì 20 ottobre 2010
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              Scritta da: Davide Bidin

              Ho capito ascoltando un "Folle"

              Ci son persone che dicono di essere
              incomprese.
              persone alle quali
              se chiedi
              chi sono
              cosa fanno
              cosa vogliono
              non sanno far altro che sottolineare la loro
              "non appartenenza"
              al resto degli altri.
              hanno quel briciolo di
              genialità
              in più
              rispetto alla gente
              quella minima manciata di dubbio
              che li rende pretendenti di una coscienza maggiore.
              non si rendon conto
              che ogni essere umano ha dubbi
              chi più, chi meno
              chi importanti, chi effimeri
              ma tutti
              hanno dubbi.
              Trasformano l'aver quesiti,
              la loro
              "non appartenenza"
              nell'unica certezza
              e ci si aggrapano saldi
              si adagiano, per meglio dire
              credendo che quel briciolo di follia maggiore
              li renda speciali.
              usano questa mistificazione come fosse la loro unica
              fede
              ma per uscire da quel bozzolo
              e tramutarsi
              occorre concepire che, quella
              certezza,
              è la più grande
              cazzata
              che possa esistere.
              non è tanto la domanda che conta
              ma
              la miriade di risposte che devi cercare
              che devi scavare
              dentro di te
              per farle affiorare
              e crescere
              ciò che rende te.
              Non v'è nulla di certo
              le convinzioni
              le illusioni
              le pecche e
              le ragioni
              ma nulla è peggiore
              di un uomo
              che si crede superiore degli altri
              nell'accondiscendenza che esso semina.
              In un marcescente paternalismo
              egli
              non accetta neanche
              se stesso.
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                Scritta da: Davide Bidin
                Incalzatrice della storia Freno del tempo Tu Bomba
                Giocattolo dell'universo Massima rapinatrice di cieli Non posso odiarti
                Forse che l'odio il fulmine scaltro la mascella di un asino
                La mazza nodosa di Un Milione di A. C. la clava il flagello l'ascia
                Catapulta Da Vinci tomahawk Cochise acciarino Kidd pugnale Rathbone
                Ah e la triste disperata pistola Verlaine Puskin Dillinger Bogart
                E non ha S. Michele una spada infuocata S. Giorgio una lancia Davide una fionda
                Bomba sei crudele come l'uomo ti fa e non sei più crudele del cancro
                Ogni uomo ti odia preferirebbe morire in un incidente d'auto per un fulmine annegato
                Cadendo dal tetto sulla sedia elettrica di infarto di vecchiaia di vecchiaia O Bomba
                Preferirebbe morire di qualsiasi cosa piuttosto che per te Il dito della morte è indipendente
                Non sta all'uomo che tu bum o no La Morte ha distrutto da un pezzo
                il suo azzurro inflessibile Io ti canto Bomba Prodigalità della Morte Giubileo della Morte
                Gemma dell'azzurro supremo della Morte Chi vola si schianterà al suolo la sua morte sarà diversa
                da quella dello scalatore che cadrà Morire per un cobra non è morire per del maiale guasto
                Si può morire in una palude in mare e nella notte per l'uomo nero
                Oh ci sono morti come le streghe d'Arco Agghiaccianti morti alla Boris Karloff
                Morti insensibili come un aborto morti senza tristezza come vecchio dolore Bowery
                Morti nell'abbandono come la Pena Capitale morti solenni come i senatori
                E morti impensabili come Harpo Marx le ragazze sulla copertina di Vogue la mia
                Proprio non so quanto sia terribile la MortePerBomba Posso solo immaginarlo
                Eppure nessuna morte di cui io sappia ha un'anteprima così buffa Panoramo
                una città la città New York che straripa a occhi desolati rifugio nel subway
                Centinaia e centinaia Un precipitare di umanità Tacchi alti piegati
                Capelli spinti indietro Giovani che dimenticano i pettini
                Signore che non sanno cosa fare delle borse della spesa
                Impassibili distributori automatici di gomma Ma 3° rotaia pericolosa lo stesso
                Ritz Brothers del Bronx sorpresi sul treno A
                La sorridente réclame del Schenley sorriderà sempre
                Morte Folletto Bomba Satiro Bombamorte
                Tartarughe che esplodono sopra Istanbul
                La zampa del giaguaro che balza
                per affondare presto nella neve artica
                Pinguini piombati contro la Sfinge
                La cima dell'Empire State
                sfrecciata in un campo di broccoli in Sicilia
                Eiffel a forma di C nei Magnolia Gardens
                S. Sofia atletica Bomba sportiva
                I templi dell'antichità
                finite le loro grandiose rovine
                Elettroni Protoni Neutroni
                che raccolgono capelli Esperidi
                che percorrono il dolente golf dell'Arcadia
                che raggiungono timonieri di marmo
                che entrano nell'anfiteatro finale
                con un senso di imnodia di tutte le Ilio
                annunciando torce di cipressi
                correndo con pennacchi e stendardi
                e tuttavia conoscendo Omero con passo aggraziato
                Ecco la squadra del Presente in visita
                la squadra del Passato in casa
                Lira e tuba insieme congiunte
                Odi e wurstel soda oliva uva
                galassia di gala usciere togato
                e in alta uniforme O felici posti a sedere
                Applausi e grida e fischi eterei
                La presenza bilione del più grande pubblico
                Il pandemonio di Zeus
                Hermes che corre con Owens
                La Palla lanciata da Buddha
                Cristo che picchia la palla
                Lutero che corre alla terza base
                Morte planetaria Osanna Bomba
                Fa sbocciare la rosa finale O Bomba di Primavera
                Vieni con la tua veste di verde dinamite
                libera dalla macchina l'occhio inviolato della Natura
                Davanti a te. li Passato raggrinzito
                dietro dl te il Futuro che ci saluta O Bomba
                Rimbalza nell'erbosa aria da tromba
                come la volpe nell'ultima tana
                tuo campo l'universo tua siepe la terra
                Salta Bomba rimbalza Bomba scherza a zig zag
                Le stelle uno sciame d'api nella tua borsa tintinnante
                Angeli attaccati ai tuoi piedi giubileo
                ruote di pioggialuce sul tuo scanno
                Sei attesa e guarda sei attesa
                e i cieli sono con te
                osanna Incalescente gloriosa liaison
                BOMBA O strage antifonia fusione spacco BUM
                Bomba fa l'infinito una Improvvisa fornace
                distendi il. tuo Spazzare che abbracci moltitudini
                avviati orribile agenda
                Stelle del Carro pIaneti carnaio elementi di carcassa
                Fà cadere l'universo salta ciucciante coi dito in bocca
                sui suo da tanto da tanto morto Neanche
                Dal tuo minuscolo peloso occhio spastico
                espelli diluvi dl celestiali vampiri
                Dal tuo grembo invocante
                vomita turbini di grandi vermi
                Squarcia Il tuo ventre o Bomba
                dal tuo ventre fà sciamare saluti di avvoltolo
                incalza col tuoi moncherini stellati dl iena
                lungo il margine del Paradiso
                Bomba O finale Pied Piper
                sole e lucciola valzeggiano dietro la tua sorpresa
                Dio abbandonato zimbello
                Sono la Sua rada falso-narrata apocalisse
                Lui non può sentire le un-bel-giorno
                profanazioni del tuo flauto
                Lui è rovesciato sordo nell'orecchio pustoloso del Silenziatore
                il Suo Regno un'eternità di cera vergine
                Trombe tappate non Lo annunciano
                Angeli sigillati non Lo cantano
                Un Dio senza tuoni Un Dio morto
                Bomba il tuo BUM la Sua tomba,
                Che io mi chini su un tavolo di scienza
                astrologo che guazza in prosa di draghi
                quasi esperto dl guerre bombe soprattutto bombe
                Che io sia incapace di odiare ciò che è necessario amare
                Che io non possa esistere in un mondo che consente
                un bimbo abbandonato in un parco un uomo morto sulla sedia elettrica
                Che io sia capace di ridere di tutte le cose
                dl tutte quelle che so e quelle che non so per nascondere il mio dolore
                Che dica di essere un poeta e perciò amo ogni uomo
                sapendo che le mie parole sono la riconosciuta profezia di ogni uomo
                e le mie non parole un non minore riconoscimento,
                che io sia multiforme
                uomo che Insegue le grandi bugie dell'oro
                poeta che vaga tra ceneri luminose
                come mi immagino
                un sonno con denti di squalo un mangia-uomini di sogni
                Allora non ho bisogno di esser davvero esperto di bombe
                Per fortuna perché se le bombe ml sembrassero larve
                non dubiterei che diventerebbero farfalle
                C'è un inferno per le bombe
                Sono laggiù Le vedo laggiù
                Stan li e cantano canti
                soprattutto canti tedeschi
                e due lunghissimi canti americani
                e vorrebbero che ci fossero altri canti
                specialmente canti russi e cinesi
                e qualche altro lunghissimo canto americano
                Povera piccola Bomba che non sarai mal
                un canto eschimese io ti amo
                voglio mettere una caramella
                nella tua bocca forcuta
                Una parrucca di Goldilocks sulla tua zucca pelata
                e farti saltellare con me come Hansel e Gretel
                sullo schermo di Hollywood
                O Bomba in cui tutte le cose belle
                Morali e fisiche rientrano ansiose
                fiocco di fata colto dal
                più grande albero dell'universo
                lembo di paradiso che dà
                un sole alla montagna e al formicaio
                Sto In piedi davanti alla tua fantastica porta gigliale
                Ti porto rose Midgardian muschio d'Arcadia
                Rinomati cosmetici delle ragazze del paradiso
                Dammi il benvenuto non temere, la tua porta aperta
                né il grigio ricordo del tuo freddo fantasma
                né i ruffiani del tuo tempo incerto
                il loro crudele sciogliersi terreno
                Oppenheimer è seduto
                nella buia tasca di Luce
                Fermi è disseccato nei Mozambico della Morte
                Einstein la sua boccamito
                una ghirlanda di patelle sulla testa di calamari lunari
                Fammi entrare Bomba sorgi da quell'angolo da topo gravido
                non temere le nazioni del mondo con le scope alzate
                O Bomba ti amo
                Voglio baciare il tuo clank mangiare il tuo bum
                Sei un peana un acmè dl urli
                un cappello lirico del Signor Tuono
                fai risuonare le tue ginocchia di metallo
                BUM BUM BUM BUM BUM
                BUM tu cieli e BUM tu soli
                BUM BUM tu lune tu stelle BUM
                notti tu BUM tu giorni tu BUM
                BUM BUM tu venU tu nubi tu nembi
                Fate BANG voi laghi voi Oceani BING
                Barracuda BUM e coguari BUM
                Ubanghi BANG orangutang
                BING BANG BONG BUM ape orso scimmion
                tu BANG tu BONG tu BING
                la zanna la pinna la spanna
                Si Si In mezzo a noi cadrà una bomba
                Fiori balzeranno di gioia con le radici doloranti
                Campi si inginocchieranno orgogliosi sotto gli halleluia del vento
                Bombe-garofano sbocceranno Bombe-alce rizzeranno le orecchie
                Ah molte bombe quel giorno intimidiranno gli uccelli in aspetto gentile
                Eppure non basta dire che una bomba cadrà
                sia pure sostenere che il fuoco celeste uscirà
                Sappiate che la terra madonnerà in grembo la Bomba
                che nel cuore degli uomini a venire altre bombe. nasceranno
                bombe da magistratura avvolte in ermellino tutto bello
                e si pianteranno sedute sui ringhiosi imperi della terra
                feroci con baffi d'oro.
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                  Scritta da: Davide Bidin
                  Gente, il sesso non è mai stato
                  altro che una miscela
                  di corpi che fanno l'uno
                  per l'altro
                  ciò che piace
                  a loro e all'evoluzione
                  fare
                  per desiderio
                  o disperazione
                  o necessità
                  Non hanno alcun scopo
                  se non l'amore
                  e lo scopo della vita
                  I sessualisti
                  sono prodotti del sesso
                  Siamo fatti del sesso
                  Il sesso ha fatto l'Esercito della salvezza
                  Siamo sesso
                  Non c'è nulla di Oscuro
                  intorno a questa magia
                  E quelle fitte di desiderio
                  che vi fanno star male
                  Quei sogni impensabili
                  che vi riempiono di dubbi
                  - finché gioie selvaggie sgorgano
                  da uno spirito entusiastico
                  mangiate la polvere! GRIDATE!
                  Grazie a Dio i pensieri
                  eccitano quanto la carne
                  Grazie a Dio c'è un posto
                  in tutto questo lui e lei
                  e lui e lei
                  e lei e lui
                  per un me e me -.
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                    Scritta da: Davide Bidin
                    Come puoi star solo?
                    In questo mondo che vomita in volto
                    sbuffate d'esistenza avariata
                    Come puoi star solo?
                    mentre
                    corri in cerca di quell'anfratto che chiamiamo
                    serenità
                    eppure ci rendiam conto della
                    "gutturale inefficienza"
                    del nostro desiderio
                    siam sempre soli eppure
                    in quest'epoca di unitarietà globale
                    rigurgitante personalità sparse
                    ed aspre
                    che non ci appartengono
                    di inutili amene convinzioni
                    marcescenti
                    chi può davvero ritenersi solo?
                    io mi sento solo
                    certe volte
                    quando sono in casa chiuso
                    dove
                    a malapena odo i rumori assordanti
                    e inconcludenti provenienti dal mondo
                    e m'isolo lieto a scrivere farse
                    ugualmente inconcludenti
                    su persone che son davvero sole
                    dentro me soltanto
                    senza aspettarmi un saluto
                    un ringraziamento
                    o una flebile parola
                    solo allora son solo
                    solo allora
                    ma voi
                    tutti gli altri
                    e me
                    come possono definirsi soli?
                    basta accendere uno schermo invisibile
                    per capire che tutta la merda che addosso ti cala
                    tutto il liquame eruttato da coloro che non vogliono esser soli
                    a cui schifa questa baluginante essenza,
                    la merda da cui traggo giovamento
                    non è altro che niente trasfigurante
                    e allora son solo
                    l'unico motivo per cui esco ancora di casa
                    e capire quanto poco le persone
                    han da dire
                    e quanto, al contrario
                    io ho da dire su loro.
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