Poesie inserite da Domenico Catalano

Questo utente ha inserito contributi anche in Frasi & Aforismi.

Scritta da: Domenico Catalano

Uscita da scuola

Ho fissato la strada per non guardarti.
Eri in ritardo, la campanella strillava.
Il sabato che le giovani anime esaltano
per effusione di libertà. La campanella
continuava a strillare. Muto, il pensier
mio si confondeva tra i pilastri grigi e
decadenti della scuola. Era scoccato
il mezzodì, la tua lezione terminava.
Dovevi scendere i due piani, ed io
ancora non riuscivo a trovarti. Le mie
labbra volevan tremare dall'angoscia,
i miei occhi non vedevano più. Smise
di strillare, la maledetta campanella.
Poggiai il piede sul piccolo gradino,
fui tratto dalla stanchezza. La folla
crebbe, come la diffidenza nel mio
cuore. Non accettavo rassegnazione.

Ma eccola! Colei che ha il viso specchio
della bellezza innevata, candida come
il bianco di un eden sconosciuto.
La felicità eterna scivola sulle guance
tue; ti darei un bacio, apprezzeresti.
Ho fissato la strada per non guardarti.
Me ne pento mille volte, ho sbagliato.
Composta mercoledì 3 febbraio 2010
Vota la poesia: Commenta
  • Condividi con gli amici
Scritta da: Domenico Catalano
Mi fermai, solitario, sotto il tuo portone.
Un sussulto di vita dietro la sofferenza.
L'amore mi completa. Uno spiraglio di
entusiasmo, ero contento di vivere.
Proprio tu? Di quale beltà ti adorni? Se
mi vedi, non arrossire. Balbetterò, come
un soldato sotto la dura e fangosa trincea.
Ohimè, dichiararsi è così difficile, piccola,
sarai confusa. Non sapremo che dire.
Amore è guardarsi negli occhi vivaci,
scoprendo pace, guerra, vita e morte.
Amore è la tenerezza che mi infondi.
Composta mercoledì 3 febbraio 2010
Vota la poesia: Commenta
  • Condividi con gli amici
Scritta da: Domenico Catalano

Aspettava la Pioggia

Aspettava la pioggia che tu andassi
via da me, tra i frastuoni dei tuoi
passi e delle pozzanghere. Sorridi
a me come un sole oscuro.

Tutto è morto, fuori e dentro di me.
Trascinato via dalla luce e dal buio.
Quanto mai durerà il mio persistere
alla tua diffidenza? Conosco la risposta.

Per una resistenza che è ormai oggetto
di derisione, tu scavalchi altri ostacoli
della vita. Giochi i tuoi dadi, mentre io
da tempo li ho persi in un incubo.

Aspettava la pioggia che io le confidassi
il tutto. Il mio cuore è un malato terminale.
Cadde accidentalmente in un'immagine della
fanciulla sotto l'ombrello. Si fece straccio.

Chi è rincasato adesso? Un uomo, o un
fantasma di quest'ultimo? Inspiegabile
l'espressione che, tetra in volto, da qui
a qualche parte ha smascherato la bellezza.

La bellezza di una fanciulla ai piedi della terra.
Composta mercoledì 3 febbraio 2010
Vota la poesia: Commenta
  • Condividi con gli amici